Sarà un convegno sulle contaminazioni culturali nel nostro territorio ad aprire l’edizione 2010 di “Blue Notes nel Borgo”, festival blues che coinvolgerà i centri storici di Patti, S. Piero Patti e Montalbano Elicona. La prima tappa della rassegna musicale, organizzata dall’associazione “Novemaggio”, avrà come scenario i quartieri antichi di Patti e poi il lungomare dove, oltre ai concerti in programma di Benjamin Tehoval e dei Blue Stuff, si svolgeranno altri eventi culturali collegati.
Tra questi, appunto, il convegno dal titolo “L’importanza delle contaminazioni culturali nella formazione dell’identità nebroidea” che si terrà domani, martedì 27 luglio, all’interno della villa comunale Umberto I, a partire dalle 17.30. Interverranno: Alessandro Albana, membro del direttivo dell’Associazione “NoveMaggio” Introduzione sulle sfide della contaminazione culturale per le entità nazionali e sovranazionali; il Prof. Salvatore Bottari, docente di Storia moderna presso l’Università degli Studi di Messina, Migrazione e lavoro sui Nebrodi tra medioevo ed età moderna; Tindaro Gatani, storico, giornalista e scrittore emigrato in Svizzera Xenofobia, razzismo, criminalità e immigrazione.
Com’è noto, storicamente le nostre comunità sono state vittime di innumerevoli dominazioni e, nonostante i soprusi, le vessazioni, i saccheggi che tutti questi popoli hanno compiuto sui nostri territori, è innegabile che ognuno di loro abbia contribuito, nelle più disparate maniere, ad aggiungere uno o più tasselli a quel formidabile, contraddittorio, peculiare mosaico che costituisce il Dna della nostra gente. Obiettivo del convegno è proprio quello di riportare alla luce, attraverso un excursus storico, tutti quei positivi debiti contratti nei confronti di quelle popolazioni straniere che nel corso dei secoli hanno dominato le nostre terre, con l’intento di riscoprire e promuovere il valore del meticciato, l’importanza delle contaminazioni socioculturali, la bellezza e il fascino dello scambio e della diversità delle razze che popolano il nostro pianeta. Ma l’obiettivo ancor più ambizioso è quello di riuscire a mettere in relazione questa trama storica con una delle tematiche sociali più dibattute dall’opinione pubblica mondiale in questi ultimi anni: il problema dell’immigrazione clandestina. Le immagini di migliaia di profughi abbandonati alla deriva sui tristemente famosi “barconi della morte” hanno fatto il giro del mondo e provocato lo sdegno di tutti; i più fortunati tra loro, quelli che in sostanza sopravvivono a queste disumane traversate, sono spesso gli stessi che giornalmente sostano nelle nostre piazze in attesa che qualcuno gli offra uno straccio di lavoro mal retribuito e senza alcuna garanzia, gli stessi che frequentano le nostre parrocchie e in cui ci battezzano i loro figli, gli stessi che oggi affollano i nostri centri storici divenuti quasi dei ghetti in cui relegare l’emarginato e il diverso. L’intento del convegno vuol essere, dunque, anche quello di aprire dei momenti di riflessione che portino a considerare l’extracomunitario non come un problema di fronte a cui chiudere gli occhi ma un valore aggiunto per la nostra comunità, così come nei secoli passati lo sono stati tanti altri popoli con cui la nostra civiltà è venuta in contatto.
Al termine del convegno sarà offerta una degustazione dedicata alla gastronomia etnica. La serata proseguirà sempre all’interno della Villa comunale Umberto I con l’intervista a Benjamin Tehoval nell’angolo dedicato al “Talk/riflessione con l’artista” (ore 19.45). Alle 20.30 infine il concerto di Bejamin Tehoval nella salita Buon Gesù (pressi vecchio carcere).
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