Il confronto tra l’amministrazione comunale di Patti rappresentata dal Sindaco Pippo Venuto, dal vice sindaco Francesco Gullo e supportato dai funzionari del comune e le organizzazioni sindacali provinciali e locali di CGIL-CISL-UIL pensionati rappresentate da Carmelo Muscolino e Carmelo Catania segretari provinciali di FNP-CISL e UILP e dai responsabili locali Pina Isgro’ e Stefano Maio (CGIL) nonché Paolo Fugazzotto, Ignazio Papa, Teresa Triolo, ha messo a fuoco le condizioni di disagio in cui versa gran parte della popolazione anziana a Patti.
Dall’analisi sviluppata dal sindacato risulta che Patti presenta alcune criticità anche rispetto agli otto comuni (Messina, Barcellona, Capo d’Orlando,Lipari, Milazzo, Patti, S.Agata Militello, Taromina) con più di 10mila abitanti della provincia di Messina analizzati da una recente ricerca.
Presenta anche alcuni primati purtroppo negativi:
– Solitudine: 1300 persone con più di 60anni vivono sole, cioè il 25% della popolazione anziana;
– Vecchiaia: la percentuale degli anziani, 26,2%, è anch’essa la più alta fra tutti i comuni presi in esame (il 9% nella fascia di età 70-80, il 5,1% ha più 80anni). Patti infatti ha il più alto indice di vecchiaia (154) dei comuni analizzati.
– Anche per inabilità la situazione è critica: sono 416 i non autosufficienti, 182 gli invalidi civili, 717 gli invalidi al lavoro.
– Diffusa purtroppo è anche la povertà fra gli anziani: 1 su 2 è al di sotto della soglia di povertà e 2su 3 non superano i 700euro.
Rispetto a questa condizione di diffuso disagio si imporrebbero adeguate misure di contrasto e di protezione sociale ed invece dall’analisi del bilancio comunale e/o dalle misure adottate dal distretto socio sanitario, emerge che si spende per la protezione sociale in misura insufficiente e non sempre in maniera virtuosa. Dal confronto del bilancio preventivo e consuntivo 2009 e preventivo 2010 si evince infatti che Patti non riesce ad incassare adeguatamente nei capitoli relativi alle entrate tributarie ed extratributarie, significa cioè che c’è una elevata quota di evasori ma che anche su voci importanti come spazi pubblicitari, occupazione suolo, codice della strada, la macchina amministrativa non denota efficienza. Ciò vale anche circa la progettualità e quindi la possibilità di acquisire finanziamenti oltre che dalla comunità anche da Stato e Regione. Anche nelle uscite il bilancio presenta anomalie o insufficienza, ad esempio per gli investimenti in conto capitale (che servono a creare sviluppo, lavoro e attrezzare il territorio con infrastrutture) che sono irrisori. Anche la spesa nel sociale risulta in calo. L’analisi del sindacato fa un confronto con altro comune di pari numero di abitanti, Luino risulta che il comune in provincia di Varese pur ricevendo meno risorse dai trasferimenti dello Stato è più virtuoso nella spesa sia per la protezione sociale (246€ a cittadino in confronto ai 186€ di Patti) e sia negli investimenti per lo sviluppo che sono dieci volte superiori.
Un ulteriore osservazione il sindacato l’avanza relativamente al piano sociosanitario, sia perché si procede con eccessiva lentezza e sia perché non viene data adeguata priorità alle esigenze essenziali dei cittadini che risultano esclusi o in estrema difficoltà.
Le proposte che il sindacato avanza sono:
– Realizzare la “carta dei servizi” per dare trasparenza e scorrevolezza alle prestazioni alle quali si può accedere;
– Alimentare le entrate con una sistematica lotta all’evasione anche attraverso la istituzione del Consiglio tributario;
– Rendere efficace la macchina burocratica e amministrativa per incrementare le entrate extratributarie facendo pagare tutti ma facendo anche pagare meno a coloro i quali sono in difficoltà.
In riferimento a questi ultimi il sindacato propone di elevare la fascia di esenzione per l’addizionale IRPEF e di introdurre agevolazioni sulle altre tariffe (raccolta rifiuti, acqua, etc.) per i non autosufficienti, disabili, persone anzianissime sole e i poveri.
SPI-FNP-UILP avanzano una proposta che in qualche modo rappresenterebbe un salto innovativo rispetto alle esperienze in corso nella nostra provincia e non soltanto: considerando che a Patti la popolazione pressoché non aumenta nonostante l’allungamento della vita e che invece purtroppo, in particolare negli ultimi anni, è ripresa l’emigrazione dei giovani; considerato altresì che la disabilità e la solitudine sono due degli indici più preoccupanti delle condizioni di disagio della popolazione anziana, l’amministrazione comunale attui un coraggioso programma di stimolo, di incentivazione, di alimentazione e di diffusa realizzazione di un’economia sociale che favorisca l’autentico lavoro per i giovani e garantisca adeguata protezione sociale. Per il sindacato ciò è possibile sia investendo di più nel sociale ma anche chiamando al cofinanziamento i destinatari dei servizi (dall’assistenza domiciliare agli asili nido). Nessuno dovrebbe essere lasciato solo ma ciascuno dovrebbe contribuire in rapporto alle proprie capacità economiche. Di conseguenza i servizi dovrebbero essere resi gratuitamente ai poveri e, con diverse gradualità, possono essere a parziale o totale carico del richiedente. Il terzo settore, no profit, secondo il sindacato, è ad alto valore aggiunto avendo fra l’altro costi inferiori di 1/3 rispetto alle altre imprese e può costituire quindi una innovazione che consenta di conseguire contemporaneamente due risultati dai quali la comunità pattese ha più esigenza: protezione e lavoro. In questa direzione l’amministrazione comunale dovrebbe investire per favorire la costituzione di imprese sociali, la formazione degli operatori, l’avvio delle attività che ovviamente devono presentare alto livello qualitativo e di efficienza, così da essere competitive e di inserirsi quindi sia nelle gestione in convenzione e sia nel libero mercato
SPI-FNP-UILP chiedono comunque che sia costituito il consiglio degli anziani come strumento consultivo e che ad ogni cittadino sia consegnata una carta dei servizi contenente tutte le prestazioni che comune e distretto sociosanitario realizzano e le modalità, le procedure e la documentazione per ottenerle.
L’amministrazione comunale ha valutato con interesse le proposte, ha fatto presente che le disponibilità del bilancio purtroppo non consentono l’adozione di alcune misure, che pur vengono considerate positive, verso le quali però si avrà comunque la massima attenzione.
Si è impegnata, con il bilancio preventivo 2011, di elevare le fasce di esenzione per inabili e non autosufficienti e poverissimi sia per l’addizionale Irpef e sia sugli altri tributi locali (acqua, raccolta rifiuti etc.).
E’ stata concordata sia la costituzione del “consiglio dei seniores” come organismo consultivo dell’amministrazione e sia il Consiglio Tributario previsto dalle leggi che dovrà costituire uno strumento efficace di lotta all’evasione per pagare tutti e di meno.
Circa il Distretto socio-sanitario è stata individuata la causa del ritardo dell’avvio dei bandi, per l’attuazione delle azioni previste nel mancato versamento da parte di alcuni comuni della quota di compartecipazione. Ciò rischia di bloccare i finanziamento regionali (1.733.741) e sospendere la continuità assistenziale per alcune categorie di anziani svantaggiati. Il comune capofila di Patti assumerà l’iniziativa di forte sollecito nei confronti dei ritardatari. Infine è stato convenuto di reincontrarsi allorchè il nuovo bilancio preventivo inizierà ad essere elaborato.
Su richiesta delle OO.SS dei pensionati di Cgil, Cisl e Uil provinciali si è svolto un’ incontro con l’Amministrazione comunale di Milazzo, all’incontro erano presenti : per il comune di Milazzo l’assessore Massimo D’Amore, per le OO.SS Giuseppe Locorotondo, Giuseppe Cugno e i rappresentati locali confederali e di categoria.
I segretari di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil , sulla base della recente ricerca sulle condizione di vita dei pensionati nella nostra Provincia, hanno rappresentato all’amministrazione comunale il disagio degli anziani che vivono a Milazzo.
Su una popolazione di 32.655 gli ultrasessantenni sono 8461 pari al 25,8% della popolazione,di questi 1432 ha superato gli 80 anni e 218 ha superato i 90 anni.
Il 23% degli anziani sono non autosufficienti, mentre sono 3000 le persone che vivono in condizioni di solitudine.
Per quanto riguarda il reddito, 687 vivono con assegno sociale, 2783 hanno un reddito sotto i 500 euro, 1882 pensionati percepiscono una pensione tra 500 e 700 euro al mese, mentre 3098 pensionati hanno una pensione superiore a 700 euro.
Il quadro che emerge a grandi linee indica un forte invecchiamento della popolazione accompagnato da un marcato squilibrio itergenerazionale, la qualità della vita degli anziani mostra forti carenze in particolare per l’alto numero di invalidi e non autosufficienti, e per l’elevata percentuale di persone anziane che vivono da sole.
A tutto questo purtroppo si accompagna anche un reddito, derivante dall’importo delle pensioni, molto basso.
Visto il quadro generale ci si aspetterebbe una maggiore attenzione per migliorare le condizione di vita delle persone disagiate mettendo in bilancio più risorse per la protezione sociale, invece, più aumento il disagio sociale meno risorse troviamo in bilancio.
Poiché il bilancio consuntivo è stato approvato solo di recente, i dati in nostro possesso sono riferiti al preventivo e consuntivo del 2008.
Il confronto tra preventivo e consuntivo presenta delle abnormità delle quali se ne evidenziano alcune.
La previsione di entrate extra tributarie è di 6 milioni, a consuntivo però si riduce ad un quarto. Le entrate per alienazione e riscossione crediti in preventivo sono circa 25 milioni, ma le entrate effettive sono 1.700.000 euro, pari a – 93%.
Nelle uscite in conto capitale (investimenti) è prevista una spesa di circa 25 milioni, ma le uscite sono appena di 4 milioni -84%, significa che non si è fatto pressoché nulla per creare sviluppo. Altissimo invece l’indebitamento 20 milioni.
Molto bassa la somma destinata alla protezione sociale 3.310.7141,00 euro pari al 10,6% contro una media nazionale del 19%.
Per rendere ancor meglio evidente le carenze del Comune di Milazzo basta un rapido confronto con un altro comune di numero pari di abitanti Desenzano del Garda.
Alcune divaricazioni fra i due comuni sono eclatanti, per esempio le spese positive per investimenti a Desenzano sono il doppio che a Milazzo ;le uscite per prestiti a Milazzo sono 7 volte superiori ;le spese per il personale a Milazzo sono il doppio rispetto al comune bresciano. Anche per le entrate extratributarie Milazzo è a meno della metà, invece i trasferimento dallo stato sono oltre il triplo rispetto a Desenzano, trasferimenti che subiranno per effetto della legge di Stabilità 2011 un notevole taglio già da quest’anno di 2.335.484,82 euro.
Anche le scelte del distretto sociosanitario sono discutibili, non vengono privilegiate le esigenze primarie (non autosufficienza, disabilita, solitudine e assistenza domiciliare integrata).
Il sindacato dei pensionati ha avanzato alcune proposte:
Aumentare le entrate del comune anche istituendo il Consiglio tributario per una efficace lotta all’evasione e rendendo efficienti gli strumenti di controllo ed intervenendo sull’evasione fiscale dei tributi nazionali, in modo da poter introitare il 33% delle somme recuperate ,così come previsto dalla normativa vigente.
Progettare iniziative di accesso a finanziamenti regionali, nazionali ed europei;
Eliminare gli spreghi, in non utilizzo di risorse; contenere gli interessi passivi e le spese legali; attivare il sistematico controllo di gestione;
Elevare la quota di esenzione di addizionale IRPEF per i redditi bassi e i disabili, introdurre agevolazioni per i poveri e per le persone sole o disabili per la tassa sui rifiuti;
Investire nelle infrastrutture fisiche ma anche civili e sociali per creare lavoro, per migliorare la qualità della vita, per promuovere nuove imprese ad alto valore aggiunto; garantire a tutti un livello qualitativamente alto di protezione sociale.
I Segretari Generali
SPI-CGIL FNP-CISL UIL-UIL
G.Locorotondo C. Muscolino C. Catania