Divieto di avvicinamento alla persona offesa per un trentatreenne pattese
Nella giornata dello scorso 17 agosto, gli uomini del Commissariato di P.S. di Patti hanno dato esecuzione, a carico di un trentatreenne pattese, alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa e dei luoghi abitualmente frequentati dalla medesima, di mantenere una distanza di almeno 300 mt, anche in caso di incontri occasionali, nonché del divieto di comunicare con la stessa con qualsiasi mezzo.
La misura, emessa dal GIP del Tribunale di Patti su richiesta della Procura della Repubblica di Patti, è scaturita dalle indagini minuziosamente svolte dai Poliziotti del Commissariato pattese in merito ad una delicata vicenda di atti persecutori.
Secondo le prime attività di polizia giudiziaria svolte, il trentatreenne sarebbe responsabile di atti persecutori commessi nei confronti dell’ex fidanzata, che da mesi veniva sottoposta dallo stesso a sistematiche vessazioni psicologiche, offese, minacce e aggressioni sia verbali che fisiche, nonché attraverso messaggi e telefonate, tanto da ingenerare nella vittima un perdurante stato di ansia e di timore per la sua stessa incolumità. Ciò ha consentito anche l’adozione da parte del Sig. Questore di Messina della misura di prevenzione dell’ammonimento.
L’attività documentata dagli uomini del Commissariato si inserisce nella più ampia campagna di contrasto ai reati contro la violenza di genere condotta dalla Polizia di Stato, volta anche ad implementare una cultura della legalità che conduca le donne a denunciare tutti i casi di persecuzione e di violenza prima che sia troppo tardi.
Si precisa che nel procedimento in corso, in ossequio al principio di non colpevolezza e fino a sentenza di condanna passata in giudicato, sarà svolto ogni accertamento che dovesse rendersi necessario anche nell’interesse dell’indagato.