Cronaca

PATTI – La Polizia di Stato esegue misura cautelare. Tentata estorsione il reato contestato

Avrebbe preteso la somma di 2.000 euro e minacciato la vittima e i suoi familiari ripetutamente

Avrebbe preteso la somma di 2.000 euro e minacciato la vittima e i suoi familiari ripetutamente. Se non avesse ceduto alla richiesta di denaro, gli avrebbe sparato contro e incendiato l’auto e persino l’attività commerciale.

È quanto emerso dal lavoro di indagine svolto dai poliziotti del Commissariato di Patti, dopo che la vittima aveva chiesto aiuto denunciando quanto subito. I fatti risalgono allo scorso mese di gennaio, allorquando l’autore si è rivolto ad un suo vecchio amico per avere ospitalità, essendo in quel momento impossibilitato ad utilizzare la sua abitazione. Da qui si sono susseguite una serie di richieste, con un escalation via via sempre più pressante ed insistente, quali fargli da autista, fornirgli un telefono cellulare, fino ad arrivare alla pretesa della somma di denaro di €2000,00. La situazione si era fatta ormai insostenibile, tanto che la vittima era arrivata al punto di non uscire quasi più di casa per paura delle possibili ritorsioni del suo aguzzino, arrivato a minacciare di dar fuoco allo stabilimento balneare che l’uomo gestisce a Patti. Per essere sicuro di riuscire nel suo intento, l’uomo aveva minacciato direttamente anche i familiari della vittima, estendendo anche a loro la richiesta estorsiva della somma di denaro.

Le risultanze investigative hanno confermato il grave quadro indiziario e reso possibile l’emissione di un’ordinanza di misura cautelare emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti diretta dal Procuratore Angelo Vittorio Cavallo, eseguita dagli stessi poliziotti del locale Commissariato di Polizia.

L’indiziato, un trentacinquenne nato e residente a Patti, è stato sottoposto agli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.

Si precisa che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari e che, in ossequio al principio di non colpevolezza e fino a sentenza di condanna passata in giudicato, sarà svolto ogni ulteriore accertamento che dovesse rendersi necessario, anche nell’interesse dell’indagato.

Redazione Scomunicando.it

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