Riapertura della Villa Romana
Da oggi, gioovedì 17 giugno, la riapertura integrale del sito archeologico della Villa Romana
Dopo il completamento dei lavori di messa in sicurezza della copertura del sito archeologicosarà totalmente fruibile per il pubblico la Villa Romana di Patti.
Lo comunica la Soprintendenza dei beni culturali di Messina dopo aver eseguito i lavori di restauro.
Per saperne di più:
Villa romana di Patti Marina sito archeologico
Scoperta nel 1973 durante i lavori per l’autostrada in località Patti Marina, la Villa Romana è un’abitazione risalente all’età imperiale che si estende su una superficie di circa ventimila metri quadrati. Si articola attorno a un immenso peristilio con un largo portico a colonne, dal quale sboccano i vari ambienti. Tra questi il più importante è una grande sala triabsidata, che ospita un mosaico a motivi geometrici e raffigurazioni di animali. La sala domina il lato sud del portico, collegandosi ad esso attraverso un grande arco del quale rimangono ancora i piedritti. Le altre sale hanno i pavimenti costituiti da mosaici policromi a motivi geometrici, ancora ben conservati. Il mosaico più bello è quello del pavimento della sala tricora: di questo si apprezza soprattutto la parte centrale dove compare uno schema detto a ‘cerchi’ e a ‘mandorle’, con motivi che circoscrivono degli ottagoni raffiguranti animali domestici e fiere.
I mosaici accomunano la villa con due costruzioni simili: la Villa del Casale di Piazza Armerina e la Villa del Tellaro di Noto. Sul lato orientale della villa sono presenti delle terme, costituite da vasche e pavimenti con suspensurae praefurnium, pavimento su volta dove avveniva la combustione. La villa venne distrutta da un terribile terremoto intorno alla seconda metà del IV secolo d.C.; ciò nonostante, la vita al suo interno continuò seppure su una superficie ridotta.
bibliografia:
Paola Colombini e Monica Romano, Le città della ceramica, Touring Club Italiano, Milano, 2001 www.pattiedintorni.it Touring Club Italiano, ‘L’Italia, Sicilia’, Touring Editore, Milano, 2005