Sabato 30 ottobre sarà inaugura la nuova residenza per la terza età, che punta sull’efficienza, sull’accoglienza e sui servizi di primordine. Sarà la sintesi di un’esperienza familiare di gestione di case riposo di quasi quarant’anni, avviatasi sotto la direzione di Maria Milici, autentica pioniere nel settore.
Sarà una grande festa, già dal mattino, con la vista alla struttura di mons. Guglielmo Giombanco, vescovo di Patti, poi alle 16,00 seguirà l’inaugurazione ufficiale con la partecipazione dei neo amministratori pubblici pattesi, dei parenti degli ospiti del residence e di tanti amici dei Lombardo che non vogliono mancare a questa “festa” dove saranno presentati i nuovissimi spazi della casa di riposo che sorge all’ingresso del paese, posta in un punto panoramicissimo, praticamente immersa nel verde, in via Ferriato.
Una struttura dedicata all’accoglienza dove opererà un’organizzazione perfetta, quello dello staff tecnico-professionale-assistenziale diretto dai gemelli Francesco e Angelo Lombardo che raccolgono il know-how ma soprattutto la passione e la voglia di far sempre bene della madre Enza Galofaro che da quasi 40anni opera nel settore dell’assistenza e della cura degli anziani.
Un’ attività che avviò, negli anni ottanta, sua madre, Maria Milici e che ora la vede dirigere strutture similari a Brolo e Falcone.
Il taglio del nastro e della torta saranno gli ultimi atti formali per celebrare la nascita di questa nuova struttura destinata agli “over d’argento”.
«Questa struttura, spiega Angelo Lombardo, è una grande scommessa ma anche un atto d’amore verso questo territorio. Voglio ringraziare tutti coloro che ci sono stati vicini, a partire dai dipendenti, che hanno operato in modo che tutto funzionasse correttamente per permetterci quest’apertura. Abbiamo lavorato per quest’apertura in cooperazione con tutti gli enti competenti del territorio che hanno accolto e sostenuto fin da subito il progetto di questa nuova struttura ed anche a questi va il mio ringraziamento.»
L’inaugurazione della struttura vuole rispondere alle necessità di dare una sempre maggiore attenzioni alla terza età ed è stata pensata anche come un luogo d’accoglienza per gli anziani attivi.
“La vecchiaia – afferma Francesco Lombardo – deve essere vissuta come un dono. Dobbiamo molto ai nostri anziani che sono la nostra memoria, il nostro riferimento, la nostra speranza e da noi si punta molto a condividere con partecipazione le loro attitudini, passate e presenti vivendoli in comunità e aprendoci ai loro familiari. Questa struttura rappresenta un segno dal grande significato sociale un tentativo concreto di dare una svolta al futuro del territorio riscoprendo il legame fra le generazioni”.