Finalmente la montagna ha partorito.
Dopo mesi di incontri a due, a tre, a quattro a quindici e a ventiquattro, le anime del disastrato PD hanno deciso di presentare un candidato unico. Il popolo di sinistra della città di Patti lo aspettava con ansia e, finalmente, dalla nuova destra arriva la proposta e la candidatura.
Questa è la novità: la proposta parte dagli uomini della nuova destra e dal vecchio centro.
Apparentemente un bel pasticcio, ma se analizziamo i fatti si può dire che nulla di nuovo è apparso dopo che le nuvole hanno fatto filtrare la luce. I vecchi padri della politica pattese, pardon, sarebbe meglio dire i nonni, hanno deciso che per battere l’uscente Aquino occorresse un suo coetaneo.
Un ragazzo sano, che può vantare una discreta esperienza politica maturata nel giardino di casa sua ed in quella dell’espertissimo zio.
Ma, a parte l’esperienza dell’ottimo candidato, ci sembra di capire che non tutti gli sforzi siano stati fatti per spodestare l’attuale sindaco, anzi appare chiaro che siano state messi in campo tutti quegli accorgimenti idonei a garantire la riconferma di quest’ultimo.
Si sa, la politica è l’alchimia per eccellenza, e i nostri nonni sono gli alchemici locali fra i più esperti della provincia ed il lungimirante pensiero, durante le estenuanti (per i possibili candidati) trattative, non sono state quelle di sostituire subito il Sindaco Aquino con un candidato valido , ma quello di mettere in campo uno strumento che consentisse loro di riappropriarsi del palazzo in maniera pulita e senza esporsi direttamente, nel più breve tempo possibile, ma non il prossimo Giugno.
Si sa che un nuovo sindaco al 90% sarebbe rimasto in carica dieci anni, mentre all’uscente ne rimangono solo cinque e , con un po’ di fortuna anche due e mezzo! Quindi meglio non vincere adesso. Hanno fatto del motto “ la pazienza è la virtù dei forti” un loro cavallo di battaglia.
Solo che in questo caso la strategia manifesta chiaramente solo debolezza perché alla fine la gente ha capito e, fino al 5 giugno, comprenderà meglio, che dietro la proposta della montagna sabbiosa e pregna d’acqua, c’è un gruppo che non vuole esporsi, un’insalata i cui componenti restano distanti tra loro.
Non esporranno i simboli dei partiti cui appartengono,perché in quella coalizione chiaramente cozzano i loro valori.
Si nasconderanno dietro le comode liste civiche perché i loro simboli legati in un unico fascio, sono impresentabili.
L’articolo è di Nino Lo Iacono, che così inizia a collaborare, da opinionista, con il nostro giornale… benvenuto in redazione
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