Carmelo Zeus, ragioniere capo del Comune di Piraino, si era vista applicata in un primo momento la misura cautelare dell’interdizione dal pubblico ufficio, questa era stata successivamente revocata dal Tribunale del riesame di Messina che accogliendo in pieno la tesi difensiva del legale di Zeus, l’avvocato Salvatore Cipriano, aveva fatto crollare il teorema dell’impianto accusatorio evidenziando macroscopici errori di trascrizione delle conversazioni intercettate.
Un riconoscimento ribadito negli atti, ora con la sua esclusione dall’inchiesta, che coincide con la cristallina correttezza, professionale e umana, di Melo Zeus.
L’operazione era scattata nell’agosto del 2015.
Escono definitivamente dall’inchiesta oltre a Melo Zeus anche Aldo Benincasa, Filippa Costantino, Cono Galipò, Giuseppina Germanò, Maria Grazia Niosi, Silvio Pintaudi, Roberto Ribaudo, Cono Salpietro Damiano, Francesca Sidoti, Rosolino Sidoti e Ignazio Spanò coinvolti, a vario titolo, inzialmente nelle indagini.