Tra le due compagini vi sono molti punti di contatto, tra i quali, primo per importanza, quello di favorire l’autodeterminazione
Comunicato stampa
Sta per essere siglato un patto d’azione tra il Movimento Sicilia autonoma e ItalExit, il partito fondato dal Sen. Gianluigi Paragone. Tra le due compagini vi sono molti punti di contatto, tra i quali, primo per importanza, quello di favorire l’autodeterminazione: l’uno del popolo siciliano che ha diritto acché vengano ripristinati appieno e ampliati i diritti e i poteri scaturenti dal proprio Statuto speciale, l’altro dello Stato Italiano che ha diritto di gestire e decidere della propria res pubblica senza dover sottostare all’ingerenza di un’Europa le cui scelte, “decise” da burocrati (nominati e non eletti) hanno finora provocato gravi danni alla nostra nazione, riducendola quasi ad una colonia e fanalino di coda, mentre un tempo era tra i primi paesi industrializzati e culla della civiltà.
La scelta di Sicilia autonoma non è finalizzata alla raccolta di consensi elettorali, così come appare più che evidente si stia facendo in questi giorni da parte di partiti che sembrano ricordare di essere autonomisti solo in prossimità delle elezioni, dimenticando immediatamente dopo di tutelare i diritti e gli interessi dei siciliani. Esistono, dunque, due diverse Autonomie siciliane: quella finalizzata alla politica della raccolta di consensi durante la campagna elettorale e quella della riconquista della dignità e del benessere del popolo siciliano. Noi di Sicilia Autonoma preferiamo la seconda ed è su questa che abbiamo fondato il nostro impegno a portare a buon fine l’accordo di Pergusa, scritto e tracciato, con sacrificio, da una ventina di sigle movimentiste siciliane: un accordo nato per volontà dell’Associazione Generazione Basta Già, che ci ha visti sin da subito convinti che questa potesse essere l’unica strada identitaria percorribile. In questo contesto Sicilia Autonoma ha formulato un documento univoco che è stato rielaborato ed accolto dalla Commissione dei saggi. Si attende soltanto di sottoporlo all’attenzione della riunione tra associazioni per siglarlo e renderlo unico documento percorribile per un’intesa programmatica congiunta ed equa, tra realtà che vivono, esercitano i propri interessi e le proprie ambizioni, in una terra unica che non può continuare ad essere sottomessa alle politiche becere di partiti centro nordici e filoeuropeiste.
La nostra è una lotta per arrivare, con intelligenza e caparbietà, a riconquistare l’autodeterminazione dell’Isola, consapevoli che le risorse umane, legislative e materiali, sono una ricchezza da valorizzare come un tempo, liberandole dalla schiavitù dell’attuale sistema, voluto e generato da ascari della politica centro nordica, con la condivisione e il sostegno di altri ascari politici siciliani, che si sono svenduti per una posizione sociale indegnamente ricoperta.
I Siciliani possono condividere scelte politiche nuove, generate dall’unico intento di dare alla Sicilia un’Autonomia costruita dalle fondamenta dello Statuto Siciliano, che la renda politicamente e socialmente indipendente riguardo le scelte politiche ed economiche strettamente legate al territorio. Una Sicilia libera di programmare il futuro dei propri figli, costruendo opportunità e opere finalizzate alla propria crescita. Una Sicilia che torni ad essere un esempio di ricchezza e di cultura nel Mediterraneo.
E’ chiaro che una visione innovativa e rigenerativa della Sicilia autodeterminata non possa essere realmente un obiettivo politico di chi, per genetica politica e convinzione sociale, è orientato a riconoscere nei padani una genìa superiore e, per ciò stesso, la Padania depositaria di diritti maggiori rispetto al resto della nazione, ancor di più nei confronti dei siciliani verso i quali ha sempre espresso ed esprime disprezzo; così come non è concepibile che un partito che abbia avuto l’occasione di governare e ha fallito, su questi temi cari al popolo siciliano, possa essere riconosciuto come la panacea, per la riconquista dell’identità siciliana.
La Sicilia ha, innanzi tutto, bisogno di siciliano veri, che abbiano come unico obiettivo l’Autonomia e l’autodeterminazione, e ha bisogno di un nuovo partito che nasca con lo stesso obiettivo, lasciando che siano i Siciliani a gestire il cambiamento e imprimere le regole sul proprio territori. Un partito che sappia riformare la Costituzione Italiana, tenendo presente che la battaglia dovrà essere quella di sciogliere i lacci che tengono la Sicilia sotto il giogo del potere centrale, del predominio economico europeo e, non ultimo, dell’euro.
Sicilia Autonoma è consapevole che la battaglia non è soltanto regionale e che ci siano interessi esterni che si oppongono alla liberazione della Sicilia dalla morsa egemonica del potere centro nordico e che a queste opposizioni, a questo regime e a questa schiavitù, bisogna opporre resistenza, abbracciando un nuovo progetto di partito di respiro nazionale, un partito che sia rappresentato non da ascari ma da intellighenzie plurali, che diano valore alla nostra idea di Autonomia e che abbiano comunione d’idee e d’intenti: un partito, dunque, che possa completare e supportare la politica autonomista, indipendentista e sicilianista, a livello nazionale, sin dal suo nascere, dando valore e forza alla comune causa politica.
Questo partito, per noi, non può che essere Italexit, con Paragone. Ringraziamo, pertanto, Salvini (e quanti si assoceranno alla sua politica) per la sua disponibilità a utilizzare i voti dei siciliani per il raggiungimento dei propri fini, ma noi siciliani e sicilianisti veri abbiamo già deciso il nostro percorso, che sarà unidirezionale e non percorrerà l’Autostrada del Sole, ma soltanto quella del Consorzio Siciliano.
l’Ufficio Stampa