Gli inquietanti risultati di un’ispezione compiuta da una commissione parlamentare, presieduta da Ignazio Marino.
La stampa nazionale ha riportato, con notevole rilievo, i risultati dell’ispezione compiuta da alcuni componenti della Commissione parlamentare d’inchiesta sul funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale, presieduta da Ignazio Marino, in sei ospedali giudiziari della penisola. La situazione peggiore è stata riscontrata all’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina). Titola “La Stampa” (16/7/2010): “Il lager dei detenuti psichiatrici. Barcellona Pozzo di Gotto: legati ai letti e sedati”. E “L’Unità” (stessa data): “Legati e sedati, i detenuti «pazzi» trattati come nell’Ottocento”. Quest’ultimo giornale, oltre alle disfunzioni strutturali, che non sono state eliminate nei decenni, elenca tutta una serie di pratiche e terapie mediche che potrebbe concretizzarsi in altrettante violazioni della dignità umana: “Ogni giorno gli internati prendono fino a cinque farmaci diversi, tutti sedativi, i medici accertano il diabete attraverso la spremitura della pancia, nessun antidolorifico nella farmacia interna, ma stupefacenti e metadone, nessun frigorifero per mantenere freschi i cibi e le bevande, perché, secondo la direttrice, «danno fastidio»”. “L’Unità” descrive il modo in cui sarebbero tenute in fresco le bibite: “Nei bagni, bottiglie di acqua legate con una cordicella e calate nello sciacquone del water, per mantenere fresca l’acqua da bere”. Lo stesso giornale riferisce che un ricoverato sarebbe stato trovato dalla Commissione “nudo, sedato, coperto da un lenzuolo, polsi e caviglie legati «agli assi metallici del letto» e poi, proprio sotto, un buco centrale per feci e urine a caduta libera in una pozzetta posta in corrispondenza del pavimento»”. La cronaca de “L’Unità” prosegue, parlando di “contenzioni protratte per 3 o 4 giorni”. “La Stampa” parla di “contenzioni in atto adottate con metodiche inaccettabili e non refertate”.
La Commissione ha, dunque, messo in risalto non solo carenze strutturali (il sovraffollamento e, per converso, la carenza del personale, l’inidoneità dei locali, ecc.). dovute alle politiche dei diversi governi succedutisi nei decenni, ma anche comportamenti omissivi e gravemente lesivi dei più elementari diritti umani, garantiti dalle convenzioni internazionali, da parte di chi quotidianamente gestisce il nosocomio barcellonese.
Il Partito dei Comunisti Italiani si chiede se non sia il caso, ove le denunce fatte dovessero trovare conferma, che vengano adottati severi provvedimenti, non esclusa la rimozione, nei confronti dei funzionari responsabili, sia del settore sanitario che del settore preposto alla vigilanza. Richiama, in tal senso, l’attenzione del Ministro della Giustizia e si rivolge alla magistratura perché vengano compiuti gli opportuni accertamenti e stabilite le relative sanzioni anche di natura penale.