Messina nel fango nel vero senso del termine, per colpa di un uso scellerato del territorio. Nessuno cerchi scusanti.
Il Partito dei Comunisti Italiani è vicino alle famiglie colpite dall’alluvione che in questi giorni ha flagellato la provincia di Messina.
Tanti morti e tante famiglie senza casa che potevano essere evitate se le amministrazioni locali avessero adottato le giuste misure per salvaguardare il territorio e i cittadini stessi.
Affermare che si è sindaco solo da 15 mesi omettendo di dire che prima si era presidente della provincia regionale è espressione di uno scaricabarile, che è l’ultima cosa di cui c’è bisogno. Il Sindaco, invece, dovrebbe spiegare le motivazioni per cui il villaggio Giampilieri è stato inserito nell’elenco dei siti da tenere sotto controllo solo un mese fa. I precedenti del 2007 erano segnali gravissimi di ciò che sarebbe accaduto. Non osiamo pensare a ciò che potrebbe succedere lì dove si sta continuando a cementificare con costruzioni selvagge – molte delle quali regolarmente autorizzate – ed in particolare in tante aree della zona nord della città, i cui abitanti spesso ignorano che in caso di terremoto l’area su cui insiste la loro abitazione è ad altissimo rischio.
Occorre sospendere l’esame di tutte le istanze di concessione edilizia, e predisporre un accurato accertamento di tutte le zone a rischio, ed in particolare di tutte le costruzioni insistenti sull’alveo (o a ridosso) dei torrenti. Abusive e non.
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