PDCI MESSINA – Vogliono abrogare il divieto di riorganizzare il partito fascista
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PDCI MESSINA – Vogliono abrogare il divieto di riorganizzare il partito fascista

pdciPdl e Fli presentano al Senato disegno di legge. Bertuccelli (Pdci): “Consapevoli che posso permettersi tutto, privi di una vera opposizione, i novelli fascisti, continuano nello smantellamento della Costituzione Repubblicana. Cosa impensabile se ci fosse stato un partito comunista rappresentato nelle istituzioni”.
L’ex di Avanguardia Nazionale, il Trentino Cristiano De Eccher e tre senatori del Pdl (Fabrizio di Stefano, Francesco Bevilacqua e Achille Totaro) con il collega di Futuro e Libertà Egidio Digilio hanno presentato in Senato un disegno di legge per l”Abrogazione della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione”, la quale vieta la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista. Il testo e’ stato depositato a Palazzo Madama il 29 marzo e annunciato in Aula il giorno seguente.

“Sono passati 65 anni, che “transitoria” e’?. Da transitoria sta diventando definitiva” ha dichiarato Francesco Bevilacqua componente la Commissione straordinaria diritti umani. Dunque la norma va tolta.

“Il regalo più grande che si è potuto fare alla destra è stato quello di sciogliere il partito comunista”. Lo dichiara Antonio Bertuccelli, segretario dei Comunisti Italiani di Messina. “ Un inaspettato regalo che ha esaltato i nostalgici del tragico “ventennio” al punto tale da non avere più ritegno. Consapevoli che posso permettersi tutto, privi di una vera opposizione, i novelli fascisti, continuano nello smantellamento della Costituzione Repubblicana. Cosa impensabile se ci fosse stato un partito comunista rappresentato nelle istituzioni”.

“Ripristinare il fascismo – continua il segretario comunista – sembra essere la strategia di questo governo e i fatti quotidiani sono sintomo tangibile di cosa ci aspetta. Credo che siamo al limite del sopportabile. La misura si sta per colmare. L’appello è ai democratici, agli antifascisti, ai resistenti e, soprattutto, ai comunisti ovunque collocati a trovare le forme giuste per mettere un argine alla deriva cui il Paese è avviato”.

L’Ufficio Stampa

4 Aprile 2011

Autore:

admin


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