PdCI PRC – Alluvione. Responsabilità e danni, documento unitario
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PdCI PRC – Alluvione. Responsabilità e danni, documento unitario

Documento unitario sulle responsabilità per i danni e contro le proposte del governo in relazione al dramma del nubifragio su Messina e Scalettarifondazione_comunisti_italiani_logo Il Partito dei Comunisti Italiani e il Partito della Rifondazione Comunista di Messina si sono attivati per portare la propria solidarietà attiva e volontaria ai concittadini colpiti dal dramma, ma respingono l’ipocrisia dello scaricabarile di responsabilità.
I sentimenti che proviamo sono il cordoglio per le vittime, la rabbia per una tragedia che si poteva evitare, il dolore di una comunità ferita, ma anche la nausea per la passerella oltraggiosa di quanti avevano ruoli e mezzi per fare qualcosa e ora si preoccupano solo di rimbalzarsi le responsabilità, come se ciascuno di loro fosse un innocente turista capitato per caso da queste parti, e non politici di carriera che dimorano e hanno dimorato nella stanza dei bottoni del governo nazionale, e da oltre un decennio governano quasi senza soluzione di continuità comune, provincia e regione, spesso occupando più poltrone contemporaneamente o scambiandosele amichevolmente.
Ministro dell’ambiente, Presidente della Regione, Presidente della Provincia, Sindaco, e il relativo codazzo di sottosegretari e assessori più o meno competenti, ciascuno nella frenesia di nascondere le proprie colpe, piccole o grandi, giuridiche, politiche o anche solo morali, accusa gli altri, rendendo evidente la verità che vorrebbero oscurare: sono tutti colpevoli, in un intreccio di responsabilità che li lega tra loro, ma anche con i signori del cemento che si sono arricchiti con la speculazione edilizia e con quei funzionari degli uffici tecnici, quei componenti di commissioni urbanistica ed edilizia, quei professionisti, una piccola parte certo, che hanno barattato la propria professionalità e la propria dignità per una facile carriera e un facile guadagno.
Un governo nazionale che ha fatto una bandiera del disprezzo delle regole, della strategia dei condoni fiscali e ambientali, delle grandi opere, della più completa e astiosa indifferenza per il prezioso e fragile ecosistema in cui viviamo.
Questo governo si è intestato infatti le centrali nucleari, un piano casa che è solo abusivismo legalizzato, il ponte sullo stretto, ha ripetutamente rifiutato di firmare i protocolli sulla difesa dell’ambiente facendo proprie le ragioni degli inquinatori, ha stabilito la progressiva riduzione degli stanziamenti per la tutela ambientale mentre ha dilapidato miliardi su miliardi per le spese militari.
Berlusconi deve spiegare adesso perché ha dirottato a compensazione dell’ICI del ricco settentrione le centinaia di milioni di euro che il precedente governo aveva stanziato per la cura dei territori siciliano e calabrese in alternativa alla follia del ponte, e perché, ancora, stanziare per il ponte stesso 1,6 miliardi di euro di soldi statali (salvo continuare a vaneggiare di finanziamenti privati…) invece di impiegarne anche solo una frazione per cominciare, quanto meno cominciare, a mettere in sicurezza quella provincia messinese che ora tutti riconoscono essere la più problematica dal punto di vista dell’assetto idrogeologico.
Comune e Regione hanno le competenze in materia urbanistica, loro avrebbero dovuto vigilare sulla devastazione delle colline, sulla pericolosità dei torrenti, sull’abusivismo, loro avrebbero dovuto in primo luogo predisporre i piani di protezione civile, che significa innanzitutto prevenire le catastrofi e non raccogliere i morti, invece hanno gareggiato in sordità verso le denunce e gli allarmi delle associazioni ambientaliste e dei cittadini, trovando i soldi per tutto meno che per le cose essenziali.
Il Pdci e il Prc auspicano che la magistratura concluda rapidamente e fruttuosamente la propria inchiesta, e rivendicano con forza la necessità di un riscatto che parta da una nuova coscienza dell’importanza dell’ambiente che ci circonda e si traduca in un cambiamento politico significativo: il sindaco Buzzanca vuole insediare ancora la discarica praticamente nell’alveo del torrente Pace, che già nel 1998 uccise un cittadino srilankese? E l’assessore Scoglio intende sostenere sempre la fattibilità di un ipermercato gigantesco da edificare all’interno di una cava di sabbia? E cosa ha fatto per la tutela ambientale il presidente della provincia, già assessore comunale all’urbanistica, i cui sodali politici sono coinvolti nell’inchiesta “oro grigio”?  
L’annuncio del Ministro Prestigiacomo che intende nominare il Presidente Lombardo commissario all’emergenza e il sindaco Buzzanca vice commissario, non rappresenta solo un ulteriore squallido giochino di equilibri in un centrodestra squassato dalle faide interne, ma è un insulto all’intelligenza dei messinesi e un’offesa a tutte le vittime di questa tragedia.
Respingiamo pertanto questa ipotesi e chiediamo la nomina di un funzionario di alto profilo che possa svolgere con serietà e competenza il proprio lavoro e possa rappresentare un interlocutore serio e credibile per la cittadinanza: potrebbe essere il Prefetto Alecci, che in questi anni ha saputo farsi apprezzare dai messinesi per serietà, sobrietà e impegno, oppure qualche alto funzionario della protezione civile.
Riteniamo umanamente scandalosa, oltre che tecnicamente problematica nel nostro territorio, la riproposizione da parte del Presidente del Consiglio del modello delle new town, cioè l’idea di deportare le popolazioni dai luoghi dei loro affetti per rinchiuderle in anonimi casermoni popolari a poco prezzo, chissà dove.
Il Pdci e il Prc chiedono:
– L’immediata messa in sicurezza dei luoghi e la possibilità per tutti coloro che lo desiderano di tornare alle proprie case o di rifarsene una se l’hanno persa. A questo fine, accanto agli stanziamenti promessi da stato e regione (non potevano metterli prima? È necessario aspettare sempre i morti?), si devono mobilitare i fondi già destinati al ponte, il cui progetto va definitivamente accantonato.
– Di sospendere l’esame di tutte le istanze di concessione edilizia, e predisporre un accurato accertamento di tutte le zone a rischio, ed in particolare di tutte le costruzioni insistenti sull’alveo (o a ridosso) dei torrenti. Abusive e non.
– Le dimissioni di tutti i vertici istituzionali di Comune, Provincia e Regione, nonché del Ministro dell’ambiente.
– Un’inchiesta sulle concessioni in zone sospette e sulle costruzioni selvagge.
– L’elaborazione di un nuovo piano regolatore.
– L’avvio di tutte quelle procedure di cura, prevenzione e tutela del territorio che nel nostro comune e nella nostra provincia sono a zero.
Da anni il Pdci e il Prc propongono che si elabori e applichi un piano paesaggistico per la città che ponga fine allo scempio urbanistico, un piano di prevenzione del rischio sismico a cominciare dalle scuole e dagli edifici pubblici e ha sostenuto già nel 1998 l’adozione di un piano colline, redatto da un noto esperto del settore, volto proprio alla riduzione del rischio idrogeologico.
Il Pdci e il Prc partecipano e invitano tutti i cittadini a partecipare all’assemblea pubblica del 9 ottobre presso il Salone delle bandiere, ore 17,30, ove bisogna definire tutti insieme un percorso di lotta per l’accertamento delle responsabilità, la salvaguardia dei diritti delle popolazioni colpite, la vigilanza sui finanziamenti presenti e futuri, l’avvio di una nuova politica di rispetto e valorizzazione ambientale.

Per il Pdci Antonio Bertuccelli Per il Prc Alfredo Crupi

8 Ottobre 2009

Autore:

admin


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