Dopo l’accordo regionale con i pediatri per le vaccinazioni antinfluenzali
c’era la novità: la somministrazione di un anticorpo monoclonale ai neonati sotto l’anno di età per prevenire le RSV
Il 24 settembre 2024 è stato siglato un accordo regionale con i Pediatri di Libera Scelta (PLS) per la somministrazione della vaccinazione antinfluenzale ai loro pazienti. Questo accordo rappresenta un’importante misura per garantire la protezione contro l’influenza ai bambini, soprattutto in vista della stagione influenzale in arrivo. Oltre a questo, l’accordo ha incluso un’importante novità: la somministrazione di un anticorpo monoclonale ai neonati sotto l’anno di età per prevenire le infezioni da Virus Respiratorio Sinciziale (RSV), principale causa di bronchiolite e di ricoveri ospedalieri per bambini piccoli.
alcuni dati a titolo informativo
Secondo i dati della Società Italiana di Pediatria (SIP), l’RSV è la causa più frequente di ricoveri nei bambini al di sotto dell’anno di età. Nel 2023, solo in Lombardia, 3.024 neonati sono stati ospedalizzati a causa del virus, con un costo complessivo per il sistema sanitario pubblico di 14 milioni di euro. Questi dati sottolineano l’importanza di un’adeguata prevenzione e immunizzazione per ridurre il carico sulle strutture sanitarie e proteggere i più vulnerabili.
le carenze nelle forniture
Nonostante la rilevanza della campagna vaccinale, le difficoltà logistiche non si sono fatte attendere. Dopo una prima consegna ai pediatri avvenuta circa 15 giorni fa, la situazione delle forniture si è rivelata critica. Molti pediatri hanno ricevuto solo poche decine di dosi di vaccino antinfluenzale, insufficienti per coprire la popolazione pediatrica. Inoltre, sono stati distribuiti pochissimi pezzi dell’anticorpo monoclonale anti-RSV, e solo nella formulazione da 100 mg, adatta ai neonati di peso superiore ai 5 kg.
l’allarme
Gravissima è la mancanza della formulazione da 50 mg, fondamentale per i neonati più piccoli e i prematuri, che sono maggiormente a rischio di complicanze gravi da infezioni respiratorie. Ad oggi, a Messina e provincia, non è stato consegnato neanche un flacone da 50 mg, lasciando una parte critica della popolazione pediatrica senza copertura adeguata.
le preoccupazioni
A questo quadro già preoccupante si aggiunge un’altra notizia inquietante: la possibilità che non vengano consegnate ulteriori dosi di vaccino antinfluenzale. Ciò comporterebbe non solo la mancanza di copertura per una fetta significativa di bambini, ma anche il rischio che i bambini che necessitano di due dosi per un’immunizzazione completa, poiché ricevono il vaccino per la prima volta, rimangano parzialmente protetti. Questo scenario non solo metterebbe a rischio la salute dei più piccoli, ma causerebbe anche uno spreco di risorse, poiché le dosi già somministrate senza il richiamo risulterebbero meno efficaci.
la richiesta di interventi urgenti
La situazione richiede interventi urgenti per garantire una distribuzione adeguata e tempestiva delle dosi mancanti, salvaguardando così la salute dei bambini e assicurando una protezione completa contro l’influenza e il pericoloso virus RSV.