La trasmissione Liberaemmemme di Patti amplifica e rilancia la necessità di interventi, di programmazione e di risposte
a tre mesi dal crollo
Allo scadere dei tre mesi dal crollo di uno delle mura dell’antica Fornace di Patti Marina, La trasmissione Liberaemmemme di Patti ritorna su questo delicato e importante argomento che tocca l’identità storico- culturale della città
Tempestivo l’interessamento dall’Assessore Alberto Samonà che ha richiesto l’intervento della Dott.ssa Mirella Vinci, sovrintendente di Messina, che ha un sopralluogo tecnico, insieme al Sindaco di Patti, Mauro Aquino.
La Dott.ssa Angela Pipitò, presidente del presidio Nebrodi di Italia Nostra, ha prontamente scritto agli Enti competenti sollecitandoli fortemente sul recupero e la salvaguardia del bene.
Ad IpGgi però un assordante silenzio istituzionale che ha nuovamente messo in moto Italia Nostra e anche quei cittadini e gli utenti sensibili alla cultura che avevano fatto sentire il loro sostegno attraverso una petizione che ha raggiunto oltre diecimila firme!!
Numerose le proposte della Dott. Pipitò al fine di salvaguardare il bene: perchè ancora non si considerano tali opportunità garantite per altro dalla Leggi sulla conservazione dei Beni?
Perchè la Sovrintendenza non fa conoscere come intende operare nei confronti del Proprietario del Bene?
Perchè Patti non ha la giusta attenzione da parte degli Enti competenti?
Accorato l’appello anche di Anna Ricciardi, direttrice artistico del Tindari Festival, affinchè la Sovrintendente Beni Culturali di Messina possa prendere a cuore questa situazione, per scongiurare la cancellazione definitiva della memoria più importante della provincia di Messina, la creazione delle ceramiche.
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