“Quando si finiràdi sottovalutare tutti questi campanelli di allarme?â€Â. E’ la domanda che pone il segretario generale della Cisl di Messina, Tonino Genovese, dopo l’incidente alla stazione centrale di Messina con l’ennesima fuoriuscita di sostanze chimiche da un carro cisterna delle Ferrovie dello Stato.
“Ci auguriamo di non dover assistere mai a incidenti con gravi conseguenze†commenta Genovese. “Come Cisl, poco più di un mese fa all’indomani della tragedia di Viareggio, abbiamo denunciato la condizione di potenziale pericolo che comporta la sosta di un’alta concentrazione di cisterne con sostanze chimiche e infiammabili nello scalo ferroviario messinese, ubicato in pieno centro cittadino. Da allora assistiamo giàal secondo episodio, il primo il 14 luglio, fortunatamente entrambi non gravi ma che rimarcano la fondatezza delle preoccupazioni che la Cisl ha manifestato. Abbiamo verificato che Rfi, dopo le nostre denunce, ha posto in essere un nuovo piano per lo stazionamento e la manovra delle merci pericolose all’interno della stazione di Messina. Ma questo, pur essendo un passo avanti, purtroppo non basta – continua il segretario generale della Cisl di Messina – Ribadiamo alle Istituzioni e al Prefetto la necessitàdi una pronta verifica sugli standard di sicurezza della stazione centrale per porre in essere adeguate misure. Sappiamo che negli ultimi incontri nell’ambito della Vertenza Stretto, Rfi ha fornito ampie rassicurazioni al Sindaco sul problema delle merci pericolose in cittàma i fatti in questione evidentemente non possono farci stare tranquilliâ€Â.
Per la Cisl occorre intensificare i controlli sul rispetto degli standard nelle verifiche periodiche sui carri cisterna operate dalle ditte di trasporto e verificare anche se Rfi sia dotata di un adeguato piano di intervento e soccorso in caso di incidente.
“Assume un’importanza strategica – sottolinea il segretario della Cisl messinese – la velocizzazione delle attivitàdi manovra e traghettamento sullo stretto, che eviterebbe soste prolungate delle merci pericolose nello scalo cittadino. Ci risulta, infatti, che il carro da cui si sono verificate le perdite di azoto ieri sera stazionava nello scalo messinese da più di 24 ore. Carro che proveniva dal continente ed era destinato allo scalo merci catanese di Cannizzaro, ma a causa di problemi di natura tecnica dovuti presumibilmente alla carenza di mezzi e personale di manovra, è stato inoltrato a destinazione solo nella mattinata di oggi. Siamo di fronte a quella che è una faccia della più complessa Vertenza Stretto – conclude Genovese – ed è evidente come l’opera di disimpegno portata avanti da Rfi nello scalo messinese abbia riflessi, oltre che sulla mobilità, anche sulla sicurezza dei lavoratori e dell’intera comunitàâ€Â.