PESCATORI DI SICILIA SEQUESTRATI – “L’Italia non si ricatta”. La protesta anche sullo Stretto di Messina
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PESCATORI DI SICILIA SEQUESTRATI – “L’Italia non si ricatta”. La protesta anche sullo Stretto di Messina

Anche dallo Stretto di Messina un appello: L’Italia non si ricatta!  Liberate i nostri pescatori.

A capeggiare la protesta Piero Adamo di Fratelli d’Italia, che aggiunge “Purtroppo il nostro Governo è debole… non doveva succedere una cosa del genere… Mi angoscia vedere i familiari dormire dinanzi a Palazzo Chigi in attesa di una speranza”

Sono trascorsi ormai più di 40 giorni da quando 18 pescatori sono in stato di fermo in una caserma di Bengasi, città nell’est della Libia. Oltre un mese in cui gli equipaggi (composti da 8 italiani, sei tunisini, due indonesiani e due senegalesi), che erano a bordo di due pescherecci partiti da Mazara del Vallo e bloccati dalle autorità libiche lo scorso primo settembre a una quarantina di miglia dalle coste della Libia, praticamente non hanno più contatti con l’Italia ed ormai sottoprocesso.

I familiari dei pescatori ‘sequestrati’ in Libia hanno più volte chiesto l’intervento del Governo per sbloccare la situazione, organizzando tra le altre cose un presidio davanti la Camera dei Deputati a Roma, durato due settimane, occupando per protesta la sala consiliare del Comune di Mazara del Vallo.

12 Ottobre 2020

Autore:

redazione


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