Nel primo trimestre, le piccole e medie imprese italiane dell’industria e dei servizi hanno previsto l’ingresso in azienda di quasi 99mila lavoratori dipendenti, il 54% dei quali al Sud. I programmi di assunzione, sondati da Unioncamere e Ministero del Lavoro nell’ambito di un approfondimento specifico sulle Pmi con meno di 250 dipendenti del Sistema Informativo Excelsior, mostrano infatti una sensibile risalita delle entrate rispetto al IV trimestre 2010, quando si erano invece fermate a quota 71mila.
PIU’ OCCUPAZIONE PER LAUREATI E DIPLOMATI
Migliorano le opportunita’ di trovare un lavoro per quanti sono in possesso di una laurea o, soprattutto, di un diploma: ai titoli di studio piu’ elevati le imprese sono infatti intenzionate a riservare il 53,2% delle opportunita’ di lavoro.
Si accentua inoltre in questo trimestre il turnover delle professioni operaie, visto che i 26mila operai specializzati a carattere non stagionale di cui e’ stata programmata l’assunzione (e che rappresentano quasi il 30% delle entrate) sembrano per lo piu’ destinati a sostituire personale in uscita con un profilo meno qualificato.
LIVELLI OCCUPAZIONALI INVARIATI PER 93,7% PMI
Nei primi mesi di quest’anno, il 93,7% delle Pmi italiane manterra’ invariati i livelli occupazionali e un ulteriore 3,3% prevede un aumento dei posti lavoro, a fronte di un 3% che si attende, invece, una contrazione. In confronto al IV trimestre del 2010, un volume maggiore di entrate dovrebbe registrarsi nell’industria manifatturiera e nelle costruzioni. In questi settori sono state complessivamente programmate 45mila assunzioni (in sensibile aumento rispetto alle 17mila preventivate a fine 2010), 9.900 delle quali da parte delle imprese del Nord-Ovest, 7.500 di quelle del Nord-Est e 9.600 di quelle del Centro. Nel Mezzogiorno, le imprese manifatturiere e delle costruzioni prevedono un flusso in entrata di circa 18mila lavoratori dipendenti (compresi quelli a carattere stagionale), che raggiungono in queste regioni oltre i due terzi delle assunzioni totali, contro un’incidenza del 37% rilevata nelle regioni del Centro-Nord. (AGI) .
Cronaca Regionale