“Più forte del fuoco” è il libro di Francesco Rovella, oggi operatore culturale, e da giovane un militante di Ordine Nuovo.
Oggi affermato gallerista catanese, racconta in questa sua autobiografia, attraverso tantissime esperienze vissute da protagonista, quegli anni. Non parla solo di politica ma disegna lo spaccato di “una gioventù contro”. Una militanza dentro quella Catania, definita ““città nera”.
È il diario di un ragazzo di buona famiglia che, attraverso gli anni della militanza giovanile, si ritrova in ultimo ad affrontare la dura esperienza del carcere. E la lotta della sopravvivenza fisica fra le sbarre. Il tutto attraverso le tematiche di quei tempi: gli scontri con gli avversari, le battaglie studentesche, le occupazioni, le manifestazioni per Jan Palach, ed ancora i moti di Reggio Calabria, il nuovo corso dentro Ordine Nuovo. E lo scioglimento dell’organizzazione con le sue disastrose conseguenze.
Un libro che emozionalmente può far approdare ricorda e passate militanze anche a Messina, dove le passioni, la politica, la musica e la bellezza di una gioventù vissuta per tenere alti degli ideali, tra circoli culturali, militanza estrema, scontri anche all’interno della stessa galassia “di quella destra” ha lasciato segni indelebili in tanti.
La presentazione di questo libro, dopo il buon successo di quella svoltasi a Palermo qualche giorni fa, ad un anno della sua prima uscita, è quindi attesa. Il libro fa luce sugli anni Settanta e sulle dinamiche generazionali che la storiografia ufficiale ha seppellito sotto la triste denominazione di Anni di piombo. Anche se il racconto di Rovella si ferma al 1974, all’inizio di quel terribile periodo.
Un libro coraggioso da leggere tutto d’un fiato
Più forte del fuoco è un libro coraggioso, da leggere tutto d’un fiato perché la cronaca è avvincente e i dialoghi molto realistici. La narrazione riguarda essenzialmente Catania, ma le esperienze di Rovella sono riconducibili a qualunque altra città. E a qualunque altro ragazzo che in quegli anni voleva affermare i suoi ideali “dalla parte sbagliata”.
Quella più rischiosa e forse più ricca di fascino.
Senza però mai rinunciare agli interessi e ai sentimenti giovanili. L’esperienza in Ordine Nuovo, come racconta l’autore, fu talmente formativa da avergli forgiato il carattere e da accompagnarlo per tutta la vita, una passione “più forte del fuoco”.