Due poesie tratte dal suo libro “Refusi dell’Anima”
Parlano di Autunno, di Viti e di Vino.
Carmelo Mirenda, rimasto a 4 anni orfano del padre, trascorre dai 6 ai 18 anni in collegio. Appassionato dall’età di 15 anni di modellismo, ha costruito, nel tempo, facendo delle grandi mostre velieri e galeoni. Da tempo scrive poesi e lasciato Brolo, ora vive a Bergamo dove ha visto forgiarsi principalmente la sua personalità, con parecchie fruttuose esperienze esistenziali.
dove acquistare il volume
Nelle migliori librerie, oppure su internet. Si può richiedere direttamente alla casa editrice – Armenio editore di Brolo –
https://www.armenio.it/editoria/prodotto/refusi-dall-anima/
Guardando all’autunno
Vite
Oh, pianura verde e, lesa
dal freddo gelo sei presa,
attendi il soleggiar ogni dì
per scaldarti e rifiorir.
Nell’aria il tuo miasma emani
finché il contadin ti morde,
poi pian piano germogli.
E ogni dì, l’agricoltore,
col suo sudore, ti veste
per posarti nelle ceste.
Or pacifica e distesa,
il dolore sai capire,
e dolce sarà il tuo avvenire.
Irrompi nel silenzio,
la bruma della notte
fermentando l’aspro sapor
nella botte.
Stai tranquillo contadino
questo è il tuo bicchier di vino.
Dolce uva
Piccola tu eri
nel mio cuore già crescevi
Il sudor… dolci parole
in quell’orto ti stendevi!
Forte, audace
sui tuoi rami,
appari maestosa
nell’intero tuo splendore:
bianco e rosso
il tuo colore.
Giugno e luglio
nell’irruente avanzare,
la tua immagine
dalla terra scossa…
poi quel compenso
il cuor mi tocca.
Placida, tranquilla tu dormi
nelle buie notti,
fermentando il tuo dolore
dentro le botti.
Poi novembre,
quel lieto tuo sogno…
felice il coltivator
ubriaco per un giorno!
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