LA REPLICA DEL CONSIGLIERE MICALE.
Alla nota stonata si aggiunge un’altra nota stonata.
Mi dispiace molto che il sindaco Sindoni interpreti fantasiosamente le mie parole e le integri ad altre, prese chissà dove (addirittura virgolettate, sigh!!!), per giustificare non so cosa e dar vita ad un improvvisazione radicale degna del miglior Barré Philips.
Mai dalla mia bocca, nè dalla mia penna, uscirà una valutazione negativa sull’operato del Brass che rispetto e seguo da molti anni .
Ogni parola che tende a dimostrare qualcosa di diverso è una falsità colossale. Sono stato in piazza Indipendenza a Palermo, una visita di solidarietà a chi coraggiosamente ha difeso le sue ragioni quando il Brass rischiava di essere localizzato in un posto diverso dallo Spasimo, ricordo la macchina e ricordo la passione di chi non avrebbe mai abbassato la testa davanti a nulla.
Questa stupenda organizzazione ha formato molti musicisti, molti amici. Il Brass mi ha permesso inoltre di ascoltare artisti del calibro di Avishai Coehn, Stanley Jordan, Riccardo Randisi, apprezzato proprio alla Spasimo.
Ho tremato per l’ascolto di altri mostri sacri, Bobby Durham su tutti. Il jazz vive di aneddoti, per ogni nome fatto ne ho più di uno, che riservo ai miei ricordi, insieme alle note, piuttosto che alla platea al quale il sindaco ha voluto proporsi. Sono felice che si citi Arrigo Polillo, autore che apprezzo molto. Invito tutti a leggere il suo “jazz”, per noi amanti del genere una vera bibbia.
Dico, quindi, al sindaco che per le polemiche sull’argomento ha proprio sbagliato indirizzo e mi auguro che questa inutile e divertente querelle, giovi ad aumentare la pubblicità su un evento, il “Jazz Winter”, sì più costoso del precedente organizzato dal Cross Road ma di certo più interessante e valido della pessima ruota in piazza Matteotti, emblema di pochezza e spreco, vero oggetto delle mie critiche più aspre.
LA NOTA DI NINO LETIZIA.
Tramite lettura di diversi articoli abbiamo seguito la discussione che si è sviluppata intorno alla rassegna “Jazz Winter”, discussione che ci coinvolge poiché questa associazione si è occupata di realizzare la prima edizione 2010/2011.
Quindi interveniamo dicendo subito che non abbiamo simpatia per le polemiche e non ci interessa fare paragoni o confronti vari, benché non li temiamo anche in presenza di budget molto diversi.
Sarà il pubblico a farsi un’opinione ed eventualmente a giudicare.
Ci preme invece ricordare con affetto i protagonisti di quella prima esperienza: Andromeda Turre (già corista di Ray Charles), il siciliano Francesco Cafiso (ambasciatore del jazz italiano nel mondo), lo statunitense Larry Willis (apre quest’anno Catania Jazz; testimonial della casa costruttrice dei pianoforti Fazioli), il siciliano Giovanni Mazzarino (quest’anno alla rassegna jazz di Messina con Bollani e Fresu).
Ringraziamo il Comune di Capo d’Orlando, l’assessore dell’epoca Annalisa Germanà, gli sponsor, il pubblico pagante, ognuno per aver dato il proprio contributo affinché prendesse vita la prima vera rassegna jazz in teatro. Permettetemi un grazie anche al coraggio quasi autolesionistico ed alla dedizione di quel drappello di appassionati di musica che è il Cross Road Club, che come sempre ha dato il massimo con il poco budget a disposizione.
La medesima passione ci ha portato ad organizzare nel frattempo a Messina la terza rassegna estiva all’arena Monte di Pietà, a S.Agata di Militello d’estate con la seconda Rassegna Jazz al Castello Gallego, così come pure a San Salvatore di Fitalia. Preso atto, nostro malgrado, della decisione del sindaco di chiudere il rapporto con noi per quanto riguarda il jazz, in fin dei conti preferiamo che la rassegna prosegua anche se in mano ad altri, pur di non vederla morire.
Dopotutto ci sentiamo esserne i padri putativi, quindi va bene anche l’affidamento se la creatura continuerà a crescere speriamo meglio, quindi discorso chiuso. Abbiamo visto l’appassionata difesa del Brass Group Palermo e del cartellone 2012 da questi proposto, pronunciata dal sindaco di Capo d’Orlando che ha sfoggiato una sorprendente cultura jazzistica. Non abbiamo potuto non notare sia in questo che nei precedenti comunicati l’assenza di qualsiasi apprezzamento non tanto per questa associazione quanto per la rassegna dello scorso anno; questo non va bene, e ne prendiamo atto.
Non pronunceremo una sola parola contro l’Orchestra Jazz Siciliana, chiamata dall’amministrazione-Sindoni a subentrarci nell’organizzazione della rassegna jazz.
Con loro nessuna polemica, in primis perché non è nostro costume e poi perché in quell’ensemble conserviamo tanti buoni amici che hanno suonato con noi negli anni ’90 in un certo locale di Capo d’Orlando, l’ “Alter Doc” ed in tante altre rassegne jazz a Villa Piccolo ed altrove e coi i quali ci ritroveremo ancora. Non vogliamo credere alle voci levatisi da più parti circa rappresaglie politiche contro questa associazione.
La nostra è un’associazione da sempre completamente libera e mai politicamente schierata, nella quale ognuno conserva le proprie convinzioni politiche ed è libero persino di non averne.
Questa è la forza e nel contempo la debolezza del Cross Road Club. Tra qualche giorno presenteremo all’amministrazione-Sindoni il nuovo progetto del “Capo d’Orlando Blues Festival”, l’altra manifestazione ideata da noi e giunta alla 19a edizione. Siamo convinti, come lo è il sindaco di Capo d’Orlando, che “al di la delle parole parleranno i fatti”. Se egli lo vorrà potrà in quella sede confutare ogni sospetto circa le presunte rappresaglie politiche, continuando a credere nel rapporto di collaborazione con il Cross Road Club nell’interesse della nostra città.
Ci auguriamo di non trovare la spiacevole sorpresa di un’avvenuta manovra di bilancio che abbia spostato il budget del Festival Blues verso i maggiori conferimenti elargiti alla nuova rassegna jazz.
Da quegli inguaribili ottimisti che siamo, preferiamo invece credere nella piacevole sorpresa di un aumento del contributo per il Festival Blues al pari di quello testé conferito alla rassegna jazz 2012.