“Mentre il comune è assediato dai creditori, parti significative del centro urbano finiscono ripetutamente allagate ad ogni acquazzone”. Inizia così, e si capisce subito che è tosta, la lettera aperta ai Cittadini broleli diramata dal locale circolo “Pio La Torre”.
Accuse gravi, pesanti che spaziano a 360° ma soprattutto che hanno un bersaglio, Salvo Messina, il sindaco.
Si parla di dissesto idrogeologico nelle frazioni e del rischio esondazioni dei “bassi” del paese per l’insufficiente canalizzazione delle acque di pioggia.
Ma i responsabili del Circolo alzano il tiro parlando del problema della “monnezza”, del centro storico, degradato ed a rischio crolli, segnalando il cedimento della scarpata fortificata.
I responsabili del Circolo Pio La Torre breolese vanno giù pesanti e parlano di materiali altamente inquinanti immessi nel depuratore e nel sistema fognario, dei debiti e del rischio di un crac finanziario da parte dell’ente comunale, meno festini e più rigore; un urgente risanamento dei conti pubblici e, concludendo, “un severo giudizio sull’operato di tutti coloro i quali a cominciare da deputati e senatori costituiscono la cosidetta classe dirigente del paese“.
Dunque c’è nè per tutti, anche per “l’opposizione all’acque di rose” per quello che nel documento si definisce un “paese disastrato”.
Immediata, quanto ferma la replica di Salvo Messina, che definisce il documento del Circolo Pio La Torre “Un attacco a tutta l’amministrazione, che difendo con il cuore, con la mente, che ha la mia fiducia, il mio rispetto“.
E continuando dopo un sarcastico “Un Nome non è sempre una Garanzia”, il sindaco scrive “è un documento zeppo di accuse e giudizi, illazioni e luoghi comuni.. ma che comunque merita risposta. Anzi ne merita due. La prima “politica”, l’altra invece “tecnica”.
Dopo aver sottolineato l’impressione che lo scritto sembra esercitare”una pressione indotta sul “fare”, un documento che diventa “pizzino” che manda a dire cose non dicibili e criptate”.
” Un attacco a 360° a politici e onorevoli (ma questi i nomi non li hanno? al Consiglio Comunale ed alla sua Opposizione – una vecchia tecnica quella di sparare nel mucchio – ma quest’Associzione dov’è? Che fa? Esiste? C’è? Fa parte del mondo brolese? Lo vive? ….). si sofferma su alcuni aspetti tecnici, e scrive: “tiro è sbagliato.
Un comune al dissesto economico e vicino alla bancarotta si legge nel documento.
Non la pensa così la Corte dei Conti che ne esamina il Bilancio; non risulta dal Patto di Stabilità Economica … ma se avete altre carte che noi non conosciamo, una partita doppia a noi sconosciuta … tiratela fuori altrimenti ciarlate e basta, proferite solo becere bugie.” e continuando “Parlate di materiale inquinante, anzi “altamente inquinante” nel depuratore, nella condotta … A noi non risulta. Anzi questa è una notitia criminis,.. dovete avere il coraggio, anzi è un vostro dovere, di denunciare, il tutto, all’Autorità Giudiziaria … questo è il bene della Cittadinanza … altrimenti è diffamazione … Se volete dateci i dati, raccontateci i fatti, denunceremo noi.
Su problema della monnezza: “è demagogia. Sapete bene le “non responsabilità” degli Enti locali e lo scempio fatto dagli Ato. A Brolo spesso il Comune ha fatto più delle sue competenze.. questo è stare dalla parte dei Cittadini.
Sul territorio “Quest’Amministrazione ha avuto in tre anni emergenze indicibili, tutte risolte o in via di definizione … Lacco, Iannello, alto e basso, sono i numeri che parlano. Finanziamenti acquisiti per quasi 5 milioni di euro, serviranno a dare sicurezza ad un territorio che lo merita.
Sul centro storico “Abbiamo segnalato già da due anni, agli assessorati regionali di comptenza, la precarietà del Castello. Ci vogliono 2 milioni di euro per interventi seri… Indisponibili nella casse del comune. Siamo in lista d’attesa con la Regione, inseriti tra le priorità. Ma i fondi sono andati ad altre emergenze del territorio … Ma comunque il centro storico ha avuto ampie risorse, la cinta muraria, interventi a pioggia per il decoro e la vivibilità.. non ultimi i prossimi cantieri di lavoro”
Ed infine Salvo Messina conclude “dire che siamo disattenti al territorio, alla spiaggia, alla vita sociale e culturale del paese … è semplicemente Falso. Rigore, certo c’è ne vuole molto anche nello scrivere. Perché non incontrarci in un pubblico dibattito, Noi abbiamo le carte in regola per farlo ….. e voi?”
Una polemica, che ben si intuisce, certamente avrà, nei prossimi giorni altri risvolti.
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