Matteo Renzi, e la spaccatura da lui aperta dentro il Partito Democratico, si è “trasferita” pure a Messina dove stamani è stato presentato il comitato “Matteo Renzi Adesso”. All’incontro con i giornalisti, che si è svolto nella Sala Commissione di Palazzo dei Leoni, hanno presenziato Filippo Cangemi Segretario del Circolo Pd Messina-Libertà, il Consigliere Comunale di Nizza di Sicilia Giacomo D’Arrigo e i Presidenti della IV e V circoscrizione Francesco Quero e Alessandro Russo.
Questo novo movimento nato in senno al Partito democratico nasce con l’intento di richiedere, alla segreteria nazionale, lo svolgimento delle elezioni primarie viste come unica scelta irreversibile, fondante e legittimante del partito e della sua classe dirigente. C’è infatti del malcontento del Pd che viene identificato con il “Renzismo” visto che ha trovato, nel Sindaco di Firenze, un nuovo volto per poter garantire stabilità non solo al centrosinistra ma a tutto il paese. Le primarie, nate per essere uno strumento di partecipazione dal basso alla vita del partito, sono diventate con il passare del tempo uno strumento sempre meno utilizzato dal partito di Bersani, tanto che la scelta di candidare Rosario Crocetta alle prossime elezioni regionali non è avvenuta attraverso il meccanismo delle primarie. il Presidente della IV circoscrizione Francesco Quero ricorda come le primarie siano uno strumento previsto dallo Statuto del partito “Credo veramente che chi critica, sin qui, l’operato di Matteo Renzi possa avere delle ragioni anche se non le condivido – ha dichiarato Quero – però è innegabile che Renzi ha il merito di aver alzato la mano ed aver detto “signori qui c’è qualcosa che non và”, in questo momento il PD non riesce a creare consenso ed al primo cittadino fiorentino va riconosciuto il merito di aver creato un dibattito all’interno del Pd.
Le primarie sono uno strumento vitale per la salvaguardia della base del partito rappresentata dai suoi elettori e dai suoi iscritti. Noi – ha concluso Quero – appoggiamo Crocetta ma non condividiamo il metodo con cui si è arrivati alla sua candidatura.
Proprio per non inciampare negli stessi errori del passato oggi presentiamo un documento politico dove chiediamo che le elezioni primarie vengano svolte non solo in campo nazionale, ma anche in campo locale in vista delle prossime elezioni amministrative e provinciali”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Alessandro Russo che prospetta uno spostamento “più a sinistra” delle alleanze con buona pace dell’area cattolica del partito “le primarie sono uno strumento non solo di democrazia ma di meritocrazia.
Non si può negare che la segreteria nazionale, con l’aumento del livello di competitività delle primarie, sia stata sempre più in imbarazzo nel confrontarsi con questo strumento. Credo – ha continuato Russo – che recenti alleanze con l’Udc siano state troppo poco chiare per questo è necessario guardarsi più a sinistra (SEL ?) per ricostruire un nuovo centrosinistra”. Per i Renzisti le primarie non devono essere l’unico strumento di partecipazione dal basso utilizzato dal partito, infatti nel documento illustrato stamani sono presenti anche delle tematiche (matrimoni tra omosessuali, legge patrimoniale, incandidabilità dei condannati, sfruttamento del territorio e reddito minimo) con cui l’elettorato di centrosinistra dovrà confrontarsi attraverso dei referendum tematici.