– di Corrado Speziale –
L’Ordine degli Ingegneri di Messina, presieduto da Santi Trovato, con una nota indirizzata al ministero delle Infrastrutture, alla società Stretto di Messina, al Comune, alla Città Metropolitana di Messina ed al consorzio Eurolink, in linea con i propri principi istituzionali “di categoria”, conferma di essere favorevole all’opera, ma manifesta la carenza di condizioni di verifica e sicurezza antisismica elencate in ben 25 punti. Un’azione non di poco conto, tenendo presente che l’Ordine professionale, pur non essendo tenuto ad emettere alcun parere sul progetto del ponte, ha ritenuto opportuno rendere pubbliche queste insufficienze tecniche, in linea, tra l’altro, con le precedenti osservazioni e raccomandazioni già espresse dal Comitato scientifico nominato dalla Stretto di Messina, in aggiunta alle integrazioni richieste dalla Commissione VIA del ministero dell’Ambiente.
Probabilmente, per attendere un No secco e deciso al progetto del ponte sullo Stretto dovrà passare chissà quanto tempo, sempre ammesso che qualche organo centrale competente, nel caso specifico, il CIPESS, si esprima definitivamente in tal senso. Perché finora, alla luce di quanto emerge da chiunque sfogli quell’orda di file del progetto, analizzandolo dal punto di vista tecnico, la bocciatura, pur non formalmente esplicita, è mascherata da considerazioni, osservazioni, raccomandazioni, richiesta di integrazioni. In sostanza, da tutto ciò che si ritiene possa essere adeguato in seguito. Ma quel fatidico 30 giugno 2024, data in cui il CIPESS si dovrà esprimere sul progetto definitivo, si avvicina sempre di più e tutta l’operazione è in affanno. Ne conviene che la velocità impressa all’iter dal ministro Salvini, stride sempre più con gli aspetti reali, concreti, tecnici, amministrativi, giuridici di tutto quanto discende dal Decreto-Legge n. 35 del 2023, convertito con legge 26 maggio 2023, n.58. Dunque, il ponte è un’opera politica. Salvo prendere il pallottoliere ed iniziare a sommare i punti sollevati finora dal Comitato scientifico della Stretto di Messina Spa, di cui 68 erano solo le raccomandazioni; in aggiunta a quelli della Commissione VIA ministeriale, con ben 239 integrazioni. A fronte di queste, in maniera proporzionata alla singola disciplina antisismica, i 25 punti elencati dall’Ordine degli Ingegneri di Messina, a firma del suo presidente Santi Trovato, hanno un grosso peso specifico. L’Ordine professionale, coerentemente con i propri principi istituzionali e “interesse di categoria”, conferma il sì all’opera, tra l’altro più volte rappresentato, ma non si tira indietro nel manifestare critiche, persino sul profilo comportamentale nei confronti degli addetti ai lavori, centrali in quest’operazione. “Non possiamo che esprimere viva preoccupazione per il silenzio osservato, almeno fino ad oggi, dal Consorzio Eurolink (contraente generale) che, dopo una formale e fugace partecipazione in occasione della presentazione del Progetto Ponte in Consiglio Comunale a Messina e nel corso di altre sporadiche presenze ‘convegnistiche’ in giro per l’Italia, non avrebbe ancora avviato una seria attività di verifica e studio aggiornato sul territorio”, scrive l’Ordine di Messina. Da qui, il primo focus sul progetto: “Le attività di rilievo ed esecuzione di indagini topografiche, geologiche, geognostiche, di monitoraggio e altro ancora, necessarie alla redazione di un’accurata ed attenta progettazione esecutiva del ponte e di tutte le opere connesse, richiederanno mesi di impegno, non giorni o settimane! Dovrà seguire la successiva fase di elaborazione dei dati raccolti per arrivare alla stesura della cosiddetta progettazione esecutiva. E anche in questo caso di certo non parliamo di giorni!”. La nota parla di progettazione “esecutiva”, quando la stessa, in maniera ormai acclarata, ad oggi non possiede i requisiti neppure della fase tecnicamente precedente, ossia quella “definitiva”. Effettivamente, l’Ordine approva l’idea di realizzare il ponte, ma non ritiene il progetto idoneo a soddisfare aspettative così ambiziose e rischiose. Anche il Comitato Scientifico, alla cui relazione fa riferimento l’Ordine, ha espresso parere “positivo”, salvo esplicitare una marea di carenze da colmare. Intanto, quel sì, “in house”, quantunque stentato, era servito alla Stretto di Messina ad approvarsi la relazione d’aggiornamento il 15.2.2024. Una corposa richiesta di integrazioni, più pertinente al caso, non sarebbe stata funzionale allo scopo. Ancora l’Ordine esorta la “Stretto” ed Eurolink a dare “concretezza agli impegni assunti con le forze sociali e professionali cittadine, in merito alle certe previsioni di ricaduta economica ed occupazionale del cosiddetto indotto ponte”. Da qui, le considerazioni ed osservazioni emerse in seguito all’esame della “Relazione del Progettista che integra il progetto definitivo del 2011”. In sostanza: “La relazione del progettista non integra il progetto definitivo con una valutazione sismica del progetto ed aggiornamento dei calcoli strutturali alle norme tecniche vigenti NTC 2018, rinviando tutto alla successiva progettazione esecutiva. E pertanto, alla luce della vigente normativa antisismica, ad oggi il progetto definitivo non risulta aggiornato. L’adeguamento alle norme tecniche NTC2018, di cui al decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti 17 gennaio 2018, ed alle conseguenti modifiche alla modellazione geologica e alla caratterizzazione geotecnica, richiederà che in sede di progettazione esecutiva le relative verifiche strutturali rispondano a criteri molto più stringenti e rigorosi”. Il richiamo è, pertanto, ai contenuti della relazione del Comitato scientifico che l’Ordine degli Ingegneri elenca in 25 punti densi di riferimenti tecnici che attengono alle lacune evidenziate. Queste riguardano, tra l’altro, in estrema sintesi, lo studio delle azioni e delle analisi sismiche; i dati geo-sismo tettonici; gli studi di microzonazione sismica; la geologia dei fondali marini; la progettazione geotecnica; i percorsi di carico; l’angolo di dilatanza dei mezzi granulari; i modelli costitutivi elasto-plastici; i parametri meccanici di interfaccia tra terreni e strutture; le proprietà meccaniche dei terreni trattati con jet-grouting; le analisi parametriche che considerino range significativi dei parametri geotecnici e geometrici; il comportamento delle sottostrutture in campo dinamico; i requisiti meccanici degli acciai da carpenteria; le fusioni/getti in acciaio; i giunti di dilatazione; i dispositivi idraulici “buffer” con riferimento alle variazioni di temperatura nell’impalcato; l’azione sismica di progetto sul viadotto Pantano; la proposta di adozione dell’isolamento sismico per il medesimo viadotto; la considerazione di ulteriori scenari atti a verificare la robustezza della struttura del ponte (voce articolata in vari punti); la raccomandazione di svolgere controlli incrociati con più codici di calcolo durante l’aggiornamento delle analisi numeriche; tener conto di ulteriori criticità dal punto di vista geotecnico – sismico. Inoltre, per le torri e i blocchi di ancoraggio, nonostante si tratti di opere inserite in Classe d’Uso IV, l’azione sismica di progetto è stata determinata mediante RSL semplificata, prevista nelle superate norme tecniche del 2008. Gli ingegneri poi esprimono la necessità di ulteriori indagini di sismica a riflessione, secondo le più moderne tecniche ad alta risoluzione, nell’area dello Stretto di Messina.
In conclusione, l’Ordine confida in un “approfondimento tecnico-scientifico non solo innovativo, ma parimenti rigoroso”. Dopodiché, una raccomandazione che espressa in questo contesto fa sicuramente effetto: “Garantire alle città ed ai territori interessati dai cantieri che i lavori verranno eseguiti adottando i più stringenti coefficienti di sicurezza a tutela della collettività e con la massima attenzione alla privata e pubblica incolumità”.
Il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Messina, Santi Trovato, ricopre anche la carica di ingegnere capo del Genio civile, ufficio preposto da sempre, tra l’altro, all’esame dei progetti sotto l’aspetto sismico.