Dopo l’ultimo incidente, la pericolosità dell’incrocio di Ponte Naso si ripone al centro di numerose proteste, da ultima quella del sindacalista Enzo Caputo e della CGIL che ha trovato l’attenzione del vicesindaco Carmelo Rizzo. Forse potrebbe essere la volta buona
A farne le spese questa volta, sono stati un prelato e, ancor di più, una residente di Sinagra finita all’ospedale di Patti.
Insomma un pericolo continuo che rallenta la circolazione stradale che interessa una decina di Comuni e si aggrava con il tipico aumento estivo del transito.
Eppure non ci vorrebbe molto per risolverlo.
Poco per fare una rotonda, perché l’incrocio è abbastanza largo; pochino per mettere un semaforo; quasi niente per installare una serie di specchi anche se, la soluzione madre, resta una bella rotonda che, oltretutto, arrederebbe anche l’area.
Ma si sa, le cose, più sono semplici più si “divertono “ a diventare complicate e a volte stridenti.
Molti sinagresi e non solo, hanno subito fatto le comparazioni.
“A che serve avere una rotonda, all’entrata di Sinagra, che non ha certo quel traffico veicolare ne la sua pericolosità, fatta in fretta e furia a ridosso delle amministrative e con un costo tutto da capire, quando poi si rischia la vita qualche chilometro più sotto a Ponte Naso.
Intanto si fa sempre più strada che la sinergia tra provincia o ex , come chiamarla la si voglia e i Comuni interessati è d’obbligo per risolvere il problema e mettere in sicurezza l’incrocio.
Non mancano le stilettate: Invece delle pattuglie della polizia provinciale, sulla scorrevole per Sinagra, servirebbe un maggiore impegno all’incrocio.
E il sindacalista Caputo? – Non voglio speculare, dice ironicamente, ma mi auguro che tutti possano salvarsi per il rotto della cuffia se non possono farlo per quello del “Tricorno”.
Enzo Caputo
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