PORTO DI SANT’AGATA – Variante o “Bolla di Sapone”?
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PORTO DI SANT’AGATA – Variante o “Bolla di Sapone”?

A chiederselo è l’opposizione consiliare.

I LAVORI DI COMPLETAMENTO DEL PORTO OGGI SONO DI PRESSANTE ATTUALITA’ SULLO SCENARIO POLITICO SANT’AGATESE MENTRE ALL’ORIZZONTE SI VEDONO LE NUBI DEL PROCESSO CAMELOT, CHE A FINE MESE, POTREBBE, NEI SUOI DUE FILONI, RISERVARE PESANTI NOVITA’.

Oggi il rischio è quello di veder vanificati 5 anni di duro lavoro, trascorsi per risolvere le innumerevoli criticità tecnico-amministrative e giudiziarie procurate dalle precedenti amministrazioni Mancuso nella gestione di questa importantissima infrastruttura, a causa delle quali la redazione del progetto esecutivo e l’apertura dei lavori sembravano davvero una missione impossibile!

Inizia così l’ennesimo comunicato stampa dell’opposione consiliare alla quale non sono andate bene le dichiarazioni dell’assessore Befuno.

Certo sentir parlare oggi l’assessore Befumo di unici ritardi in questa vicenda che sarebbero imputabili esclusivamente all’amministrazione Sottile, “che avrebbe perso ben 4 anni e mezzo di tempo per approvare il progetto esecutivo”, è davvero imbarazzante, se non addirittura sconcertante! A distanza di quasi 18 mesi dall’insediamento dell’attuale compagine governativa, dunque, a Sant’Agata possiamo dire a gran voce di essere governati da un’ amministrazione assolutamente inconcludente, che di certo non sorride alla città, e che fa della propaganda, della prosopopea e dei proclami stampa il suo punto di forza!”

Giudizio pesante e netto sull’amministrazione Mancuso: “Un’ amministrazione che in meno di 18 mesi ha dilapidato il patrimonio di aspettative che aveva suscitato durante tutta la campagna elettorale;  18 mesi di scelte avventate e sconsiderate dell’attuale esecutivo, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti: un paese fermo, statico, in cui non si riesce a garantire neanche la manutenzione ordinaria! Altro che ripartire!”

In merito ai lavori di completamento del porto,l’opposione consiliare evidenzia:

“Un atto di indirizzo, lo scorso mese di maggio, da pare dell’attuale Giunta Mancuso, volto ad apportare una variante al progetto originario dei lavori del porto, per fortuna non andata a buon fine! Giustificare, infatti, una variante sostanziale soltanto con la necessità di apportare quelle non necessarie migliorie in corso d’opera nell’ edilizia portuale a terra nonchè lo spostamento dell’attracco degli aliscafi, é soltanto indice di pressappochismo e superficialità!

 L’avere annunciato in pompa magna e con grande effetto mediatico una variante che, se portata avanti, avrebbe potuto oltre modo ed ulteriormente allontanare l’ultimazione dei lavori più di quanto non lo abbia fatto già oggi la sola proposta della stessa, è veramente inaccettabile per il solo fatto che anche i più sprovveduti tra gli amministratori sono a conoscenza della necessità dell’acquisizione dei pareri di legge in vista dell’approvazione di un nuovo piano regolatore portuale e delle misure da rispettare in tema di sicurezza.

La stessa amministrazione, peraltro, non ha mai detto e specificato su quali norme giuridiche si sarebbe dovuta poggiare la proposta di variante progettuale, e già questa circostanza  la dice lunga sulla incapacità di  affrontare un procedimento utile solo ad allungare i tempi di consegna dell’opera .

Se l’amministrazione avesse voluto un progetto più rispondente a quello che è stato proposto nella variante, specie relativamente all’edilizia a terra, forse sarebbe stato meglio che la gara d’appalto integrato del porto (progettazione e lavori) effettuata nel 2010 fosse stata aggiudicata magari da altra ditta diversa da quella attuale. Ma noi all’epoca non c’eravamo!”

Nella nota si fa la fotografia dello stato dei lavori del porto definendo che “La realtà dei fatti oggi? 18 mesi di inconcludenza!

E aggiungendo: “270 giorni di proroga per il completamento e la consegna del porto, la Sala d’asta del pescato ancora non affidata, il Commissariato di Stato ancora non trasferito, l’Elisuperficie non attiva nelle ore notturne per mancanza della continuità della corrente elettrica, l’aumento del 30% delle tasse sui rifiuti, il ricorso ad un prestito (Fondo di rotazione) di 3,7 milioni di euro necessario a sostenere un piano di riequilibrio utile, a quanto pare, solo a garantire feste, sagre e spettacoli artistici, dimenticandosi, però, dei lavoratori precari e della loro stabilizzazione!”

Quindi  i consiglieri di minoranza del Comune di  Sant’Agata di Militello traggono le conclusioni: “Noi consiglieri di minoranza, dal canto nostro, continueremo a fare la nostra opposizione forte, vera, propositiva e costruttiva, ma anche critica quando occorre! Continueremo a denunciare i disservizi e le varie criticità perché è il nostro ruolo che ce lo impone. Non possiamo stare in silenzio ed essere complici di una politica fatta di privatizzazioni, stimolata alla realizzazione di mega progetti, e che al contempo si dimentica delle esigenze quotidiane dei cittadini e della città!”

 

 

16 Novembre 2019

Autore:

redazione


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