Posta CelerMENTE… storia di un “Pacco” ad un Pacco che non fa Festa
Cronaca Regionale

Posta CelerMENTE… storia di un “Pacco” ad un Pacco che non fa Festa

La pubblicità è bella, convincente, rassicurante, al punto che si preferisce, anche per spirito d’appartenenza, la SpA Nazionale – regina delle raccomandate e delle lettere – alle Multinazionali dei trasporti celeri.

p_pacchiUn pacco che secondo la pubblicità verrà rapidamente portato a destinazione (paccocelere3 in tre giorni, o paccocelere1, ovviamente in un giorno) con un cambio considerevole di tariffazione a dispetto del vetusto “ordinario” sul quale nessuno garantisce il tempo d’arrivo.
Parliamo ovviamente del servizio delle Poste Italiane, e precisamente del pacco nr. KZ 00087..….IT  spedito il  12 dicembre dalla Sicilia con destinazione di una città toscana, fermo chissà  perché in quel di Bologna da 17 dicembre, ed alle ore 24,00 del 28 dicembre (ieri)  ancora lì giacente secondo quanto si evince dal monitoraggio possibile attraverso internet.images_pacco_celere_1
Dentro il pacco i dolci natalizi, confezionati e spediti per far più caldo e colorito il pranzo delle feste di un’anziana sola. Il pacco viene confezionato con cura ed in fretta spedito, del resto il 12 dicembre è ancora abbastanza lontano dal giorno di Natale; tre giorni, il tempo del viaggio, dunque tutto doveva filare liscio, anche la consegna “dilatata” per il 23 sarebbe ancora stato il minor danno.
Poi implacabile il computer ti dice che il pacco è fermo a Bologna, nel magazzino di stoccaggio dell’SDA dove un telefono (0514135711) squilla senza che mai nessuno si prenda l’onere di rispondere, neanche dopo 40 minuti d’attesa con sottofondo musicale. pacco_celere_3pacco_celere_4
Allora ci si attacca alla mail, la prima, la seconda, la terza, e si chiude aiuto, si attendono risposte, si vuole attenzione, e non per 9,10 euro pagati, ma perché dentro ogni pacco ci stanno storie, affetti, emozioni, interessi, ma sembra che anche la “rete” sia inesorabilmente muta, sorda, insensibilmente assente.
Ed intanto, negli uffici postali, ti sorridono accattivanti i testimonial del servizio, veloce, sicuro, atteggiamento che diventa quasi offensivo per chi ha avuto fiducia in quel messaggio. E nessuno allo sportello sa dirti nulla, solo “monitorate tutto sul computer”, anche loro impotenti di fronte alla meccanizzazione ed automatizzazione del servizio.pacco_celere_5
Il freddo, la neve, il periodo, le feste, sono, come grani del rosario le scuse che snocciolano, ma intanto paste secche, miele, marmellate ed altre leccornie restano ferme a Bologna… forse per sempre.
Certo si fa il reclamo, ti rimborseranno, dopo tante telefonate e solleciti, il costo della spedizione… ma il danno di emozioni deprivate, sotto le feste, la voglia di fare gli auguri in maniera diversa a chi vuoi bene….ha un costo, ma nessuno questo te lo ripagherà.
CelerMente, nessuno risponderà ed allora?
Per la cronaca, una triste coincidenza, tre anni prima, stesso mittente, stesso destinatario, il pacco restò fermo in Sardegna. E ci si chiede che ci faceva lì il “pacco”, forse era incluso nella tariffa di spedizione un tour turistico? Oppure, quale logica guida le strategie dei trasporti, neanche il cappelaiomatto di “Alice” avrebbe saputo fare tanto.
Ovviamente sbagliare è umano, perseverare è diabolico ma in questo caso chi sbaglia è:

a) il fiducioso cittadino che si affida ancora alle “poste”?
oppure
b) l’importante e monopolistica struttura postale?

Meditate gente, meditate, le Poste vi fanno il “pacco”!

29 Dicembre 2009

Autore:

admin


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