A volte un simbolo, una parola, un’applauso che sgorga spontaneo, quasi emozionalmente diventa tanto. Nel corso della seconda giornata di Marevigliosa Brolo, durante la presentazione del “corto” di Egidio Carbone spazio alla denuncia contro il femminicidio.
Così il “salotto” della manifestazione brolese si unisce idealmente a quello di NaxosLegge, ai ragazzi che hanno organizzato, come recentemente a Vicenza, tanti flashmob contro la violenza sulle donne, a tutti i luoghi dove si alza forte l’urlo di di sdegno contro il femminicidio.
“È un gesto concreto dedicato a tutte le donne vittime di violenza – hanno all’unisono Salvo Gentile, Massimo Scaffidi e Egidio Carbone, il regista napoletano di Guado, aggiungendo – Ciascuna di quelle donne, prima che un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto decidesse di porre fine alla sua vita, occupava un posto a teatro, sul tram, a scuola, in metropolitana, nella società, poteva essere qui con noi, questa sera”.
Quel posto simboleggiato da una sedia vuota, da un paio di scarpe rosse, è rimasto vuoto.
Incombente.
Presente.
“Questo posto – hanno detto – è riservato a loro, affinché la quotidianità non lo sommerga”.
E l’applauso del pubblico venuto lì per la presentazione del cortometraggio di Egidio è stato, lungo, spontaneo, caloroso, avvolgente.
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