Non si ferma l’onda lunga della protesta dei precari siciliani. Un esercito di 22.500 ‘ex giovani’, da due decenni in servizio alla Regione e negli enti locali, con la speranza di una stabilizzazione, ma oggi in scadenza di contratto e appesi al sottile filo della deroga al patto di stabilita’. Questa mattina sono scesi in campo gli autonomi del Movimento giovani lavoratori, mentre a pochi metri il governo regionale e gli amministratori locali facevano fronte comune con l’obiettivo di fare pressing sul ministro Tremonti. Domani tocchera’ a Cgil, Cisl e Uil. Concentramento alle 10 in piazza Indipendenza, davanti alla Presidenza della Regione. I confederali sollecitano l’esecutivo siciliano a sollevare con il governo nazionale la questione della “specificita’ siciliana”, per ottenere la “non computabilita’, ai fini del patto di stabilita’, delle risorse destinate ai processi di stabilizzazione dei precari”. I sindacati si dicono inoltre disponibili a stipulare con la giunta e le pubbliche amministrazioni un protocollo d’intesa vincolante in materia di funzionamento e riorganizzazione degli enti e d’impiego dei lavoratori precari.
Fonte AGI/Mrg