PRECARI – Fp Cgil Messina e Camera del Lavoro Capo d’Orlando: “E’ arrivato il momento di chiudere la  triste stagione del precariato”
Cronaca Regionale

PRECARI – Fp Cgil Messina e Camera del Lavoro Capo d’Orlando: “E’ arrivato il momento di chiudere la triste stagione del precariato”

logo_cgil“E’ arrivato il momento di chiudere la  triste stagione del precariato negli Enti Locali in Sicilia (in provincia di Messina sono più di 5 mila unità)”

  – dichiarano – Clara Crocè e Nino Pizzino, rispettivamente segretario e  responsabile del mercato del lavoro della Fp Cgil di Messina, nonché segretario Camera del Lavoro di Capo d’Orlando, i quali presentano, dopo le recenti normative regionali, una piattaforma rivendicativa della Fp Cgil,  per l’individuazione di un corretto e definitivo percorso di stabilizzazione, di tutto il personale precario.
Infatti, la recente legge 24 del 2010 e la nuova circolare esplicativa, pubblicata sulla GURS, venerdì 13 maggio, chiariscono e determinano i percorsi che le Amministrazioni Comunali devono intraprendere al fine della trasformazione degli attuali contratti di diritto privato in contratti a tempo indeterminato ed in dotazione organica.

Per Nino Pizzino, è una opportunità da non perdere, non si possono sprecare ulteriormente altre opportunità, come già accaduto in passato, quando non è stata applicata in Sicilia la legge 296/2006 (finanziaria Prodi), la dove consentiva, dopo 3 anni di contratti a tempo determinato, la loro trasformazione a tempo indeterminato.

Sostiene Clara Crecè che la maldestra politica dei governi regionali, non ha consentito in passato, procedere all’assunzione definitiva dei precari,  preferendo prorogare all’infinito i contratti a termine (quinquennali) che avevano il solo scopo di tenere legato tutto il mondo del precariato, alle dipendenze del potere politico o del governo di turno.

Oggi, continuano i due sindacalisti della CGIL, sicuramente la stabilizzazione è più difficile, dopo le politiche restrittive e punitive dell’attuale Governo Berlusconi/Tremonti/Brunetta, perpetrate contro i precari ed i dipendenti pubblici in generale. Per questo, in Sicilia, si è reso necessario recuperare, con la legge regionale n. 24/2010, in deroga alle norme nazionali, quanto già previsto dalla precedente legge Prodi, prevedendo la “definitiva trasformazione dei rapporti di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato” di tutti i precari storici, che da più di vent’anni lavorano presso gli enti locali, oggi funzionalmente indispensabili.

In generale la norma prevede

La stabilizzazione per i soggetti contrattualizzati ai sensi  LL.RR. 85/95, 21/2003, 16/2006 ed utilizzati nelle categorie di appartenenza, quali, A,B,C,D,  ai sensi  della legge 296/06 e dei commi 10, 11, 12 dell’art. 17 del decreto legge 1 luglio 2009 n. 78, convertito nella legge n. 102/2009;

Che per per i lavoratori titolari di diritto privato a 24 ore  di cui agli art. 11 e 12 della L.r. 85/95 e s.m.i., il contributo regionale ai sensi della L.r. 16/2006, è esteso per un ulteriore quinquennio successivo alla trasformazione del contratto, da tempo determinato ad indeterminato, così come per i contratti stipulati ai sensi dell’art. 25 della L.r. 21/2003, il contributo regionale è da considerarsi per un periodo complessivo di un decennio, a partire dalla data di stipula del primo contratto a tempo determinato

Un appello forte inoltre viene lanciato a tutti i  Sindaci “la procedura d’assunzione dei precari si deve concludere perentoriamente entro il 31/12/2012, poiché dopo tale data, anche in Sicilia la deroga all’assunzione dei precari non sarà più efficace.

Per questo la Fp Cgil, ha presentato a tutti gli Enti Locali, una propria piattaforma tecnica d’attuazione della legge regionale di stabilizzazione, questa Piattaforma è stata già presentata al Comune di Messina ed al Comune di Capo d’Orlando, la dove si prevede l’assunzione, nel comune Palandino, di circa 140 contrattisti part-time su una attuale disponibilità in Pianta Organica di circa 60 posti ful-time,  non solo per le categorie A e B, ma anche per le categorie C e D, dove previste.

Un vero e proprio programma di stabilizzazione, che tenga conto dei limiti posti dal patto di stabilità o dal computo della spesa per i comuni al di sotto dei cinquemila abitanti (al netto del contributo regionale) e che determini una previsione di dotazione organica, inclusiva di tutto il precariato storico.

14 Maggio 2011

Autore:

admin


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