Natale, tempo di libri e di letture. Regalatevi “Più forte del Fuoco” un’autobiografia che fa luce sulle dinamiche generazionali degli anni Settanta nello sfondo di una Catania sempre attenta allo spirito del tempo, sia agli scenari politici che alle ultime tendenze di musica e moda.
L’autore, “Checco Rovella” a Bagheria, ha ricevuto nei giorni passati, il premio letterario “Gaia” organizzato dall’ISSPE, Istituto Siciliano Studi Politici e Economici.
Il Premio Gaia per il 2022 è andato: Salvo Ardizzone, Pier Luigi Aurea, Marca Barone, Gualtiero Curatolo, Salvatore Di Maggio, Francesco Federico, Emanuele India, Giuseppina Lombardo, Salvatore Giuseppe Lo Piccolo, Ernesto Oliva, Nino Pisciotta, Francesco Rovella, Katiuscia Falbo.
Il libro
L’autobiografia di un militante di Ordine Nuovo. Una narrazione che si svolge per lo più nella città nera, Catania, così chiamata per la vittoria elettorale del MSI nel 1971. Un ragazzo di buona famiglia che attraverso gli anni della militanza giovanile vissuta fino agli estremi si ritrova ad affrontare la dura esperienza del carcere. Il tutto attraverso le tematiche di quei tempi, gli scontri con gli avversari, le battaglie studenteschi, le occupazioni, le manifestazioni per Jan Palach, i moti di Reggio Calabria; di contro le passioni, la musica e la bellezza di una gioventù vissuta per tenere alti degli ideali.
Qui di seguito alcune recensioni interessanti sul libro.
Luca Gallesi (Il Giornale)
“Appena mi è arrivato Più forte del fuoco di Francesco Rovella l’ho preso in mano e non l’ho più lasciato. Nome di battaglia Checco, al tempo della sua militanza in Ordine Nuovo. Da oltre vent’anni è un gallerista d’arte ed un organizzatore di mostre, mestiere in cui si ritrova perfettamente… Le pagine dedicate alla sua detenzione carceraria sono le più agghiaccianti del libro.” Gianpiero Mughini (Il Foglio)
“Leggere le pagine di Rovella, per coloro che hanno meno di cinquanta/sessant’anni , aiuta a ripercorrere esperienze altrettanto lontane come quelle dei carbonari e degli eroi risorgimentali. Parlare oggi di fare politica perché si hanno delle idee suona assurdo alle orecchie di chi da più di venti anni vede i partiti come ascensori sociali…”
Marco Tarchi (Diorama Letterario)
“E’ sempre difficile quando si rievocano episodi lontani nel tempo vissuti in prima persona, sfuggire alla tentazione di dare per scontato che tutti gli altri che vi furono coinvolti li abbiano sperimentati nello stesso modo.”
Duccio Trombadori
“Noi abbiamo ereditato, in modo quasi involontario, le condizioni contrapposte del dissidio fascismo-antifascismo. Erano illusorie identità. Ma almeno ci servirono come principi di formazione. Se penso alla povertà intellettuale dei giovani d’oggi così privi di ideale…”
Fernando Adonia (Barbadillo)
“La storia di Rovella risulta interessante perché mette ordine su una tipologia umana poco indagata dalle inchieste giornalistiche di grande respiro, quella dei cosiddetti fascisti di sinistra. Giovani vogliosi di fare la rivoluzione, con l’ansia di abbracciare e mutare il proprio tempo…In mezzo a tanto rock, capelli lunghi, provocazioni, violenza e un pizzico di piacere.”
Massimo Scaffidi (Scomunicando)
“Più forte del fuoco è un libro coraggioso, da leggere tutto di un fiato perché la cronaca è avvincente e i dialoghi molto realistici. La narrazione riguarda essenzialmente Catania, ma le esperienze di Rovella sono riconducibili a qualunque città. E a qualunque altro ragazzo che in quegli anni voleva affermare i suoi ideali “dalla parte sbagliata”. Quella più rischiosa e ricca di fascino.” Annalisa Terranova (Il Secolo d’Italia)
“Un’idea “più forte del fuoco”, portata avanti e nel cuore di quei giovani, che poi hanno fatto i conti con la storia, con le trame e i servizi, nella logica della criminalizzazione, della ghettizzazione, degli arresti e che oggi grazie a questo libro, trova il tempo delle analisi, dei confronti, di nuovi attivismi.”
Toto Roccuzzo
“Il fuoco che ardeva dentro le anime dei giovani dopo il sessantotto non era certo uno scherzo. A Catania come (e forse più) che a Roma o a Milano. guai a chi vi si avvicinava troppo! La prova la offrono le storie di quanti, come l’autore, si sono cimentati in prima persona in questa sfida, pagandone un prezzo esagerato.”
Gianni Coppola (Blog letterario Letto, riletto, recensito)
“Più che autobiografia a me piace considerarlo un romanzo generazionale, perché nella superficie del racconto emergono prepotentemente quei “credi” e quelle “scelte” che oggi a tanti risultano incomprensibili, ma che hanno caratterizzato gli anni 70 e una intera generazione, che preferiva la ruvidità del rischio alle sicurezze borghesi, generazione del “ciclostile”, simbolo di fatica, impegno, coraggio, e sacrificio.”
Potete ordinare il libro direttamente dall’editore Settimo Sigillo di Roma, su Amazon, o su qualsiasi libreria on line.
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