Preoccupazioni e prospettive per la gestione dell’acqua nei comuni. I sindaci dei Brolo, Capo d’Orlando, Capri Leone, Castell’Umberto, Ficarra, Gioiosa Marea, Piraino, San Salvatore di Fitalia, Sant’Angelo di Brolo, Sinagra, Terme Vigliatore, Torregrotta e Torrenova firmano un documento. Sono consapevoli che le tariffe aumenteranno in una logica già scritta da tempo
il documento firmato a Ficarra
Il temuto aumento delle tariffe è scontato, è quasi un dato di fatto, scontato, l’unica cosa che resta di fare: garantire un servizio degno di questo nome.
la progressione dell’aumento ormai è inevitabile, senza se e senza ma
Ma questo non esclude che giustamente i sindaci facciano pressione, sia vigili e attenti. Gli interventi che si attueranno indipendentemente dalle future gestioni, dicono, sono stati scritti da tempo negli atti e nelle carte di una gestione tutta da cancellare.
La riunione di Ficarra di fine agosto
Nelle città e comuni della provincia di Messina, tra cui Brolo, Capo d’Orlando, Capri Leone, Castell’Umberto, Ficarra, Gioiosa Marea, Piraino, San Salvatore di Fitalia, Sant’Angelo di Brolo, Sinagra, Terme Vigliatore, Torregrotta e Torrenova, un gruppo di sindaci si è recentemente riunito presso il Comune di Ficarra per discutere una questione di vitale importanza: il futuro della gestione dell’acqua parlando anche di altro.
Questa riunione, promossa da Basilio Ridolfo, ha portato all’emissione di un documento che esprime una profonda preoccupazione riguardo al destino dell’ATI Idrico e del Gestore, indipendentemente dalla loro natura (pubblica, privata o mista), temendo che possano seguire la stessa sorte dei servizi di gestione dei rifiuti, caratterizzati da enormi problemi giudiziari e finanziari.
È importante sottolineare che, nel settore dei rifiuti, tutte le aziende a totale partecipazione pubblica che hanno operato in provincia hanno lasciato un’eredità di contenziosi legali e questioni finanziarie complesse. Molti anni dopo la loro cessazione, la gestione liquidatoria di queste aziende è ancora in corso. Questi antecedenti gettano un’ombra preoccupante sulle prospettive di affidare la gestione dell’acqua a entità simili.
Secondo i sindaci, il quadro normativo attuale non offre alternative, poiché la gestione del Servizio Idrico Integrato richiede una struttura tecnico-economico-operativa di natura industriale. Questa struttura dovrebbe essere dotata di competenze tecniche, economiche e giuridiche ben organizzate per garantire una distribuzione equa dei costi di investimento tra i comuni serviti. Tuttavia, i firmatari del documento non credono automaticamente che questa sia la soluzione ottimale, soprattutto per i comuni medio-piccoli.
Gli amministratori locali comprendono che l’abbandono della gestione in sede locale dei servizi idrici potrebbe non essere la scelta ideale, ma ritengono che affidarsi unicamente a personale comunale per la manutenzione delle infrastrutture idriche sia una pratica superata. In molti comuni, questa attività è già stata esternalizzata, soprattutto per quanto riguarda i depuratori, che spesso non rispettano gli standard comunitari a causa della loro inadeguatezza.
I firmatari del documento non intendono opporsi a scelte o nomine regionali, ma vogliono evitare che gli interessi delle comunità locali siano sacrificati a logiche privatistiche. La priorità è garantire che gli ingenti investimenti sugli impianti e sulle reti idriche siano utilizzati in modo efficace e per il bene pubblico. Questi investimenti dovrebbero permettere di portare l’acqua disponibile direttamente nelle case dei cittadini e di trattare adeguatamente i reflui fognari per limitare il degrado ambientale del territorio e dei mari.
Il documento sottolinea che il dibattito e il confronto con tutte le parti interessate, compresi gli attori istituzionali e sociali, rimangono aperti. Tuttavia, qualsiasi alternativa proposta deve essere concreta, rispettare le normative vigenti e garantire un’economia, un’efficacia e un’efficienza di gestione a lungo termine. La priorità è la difesa dell’acqua pubblica e il suo utilizzo a beneficio della popolazione, che ha giustamente a cuore il diritto di accedere a questo bene vitale in modo adeguato e sostenibile.
In conclusione, i sindaci dei comuni coinvolti stanno affrontando con determinazione la sfida di garantire un futuro sostenibile per la gestione dell’acqua e dei reflui fognari nella regione. Mentre comprendono le complessità della questione, rimangono fermi nella loro determinazione di proteggere gli interessi delle comunità locali e di assicurare che l’acqua, risorsa essenziale per la vita, sia gestita in modo responsabile e efficiente per le generazioni future.
si legge nel documento
la discussione e il confronto con tutti gli attori istituzionali e sociali interessati alla problematica resta aperta ovviamente, però, laddove istanze alternative rispetto a quella illustrata in questo documento escano dalla logica della propaganda o, ancora peggio, dell’alibi rispetto a quanto non operato in ambito Assemblea Territoriale Idrica, e si traducano in concrete ed articolate proposte compatibili con le norme in vigore, con atti e provvedimenti amministrativi pienamente efficaci, e con le regole di economicità, di efficacia e di efficienza di gestione. Questo è il terreno sul quale ci vogliamo confrontare poiché la difesa, concreta e veritiera, dell’acqua pubblica è un principio che ci appartiene a tutela della popolazione giustamente preoccupata di poter continuare a fruire al meglio di un bene vitale per tutti
il documento integrale
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