“Il tema della legalizzazione della cannabis è scottante ma come Giovani Democratici dei Nebrodi dobbiamo avere il coraggio di affrontarlo”. Quel che pensano e dicono Alessandro, Emanuela e Riccardo.
In un momento storico in cui il dibattito politico è incentrato sul referendum costituzionale o su tematiche internazionali come la Brexit o il contrasto al terrorismo,il parlamento affronta, con il voto del prossimo 25 luglio la problematica della legalizazione delle droghe leggere.
“Non vorremo – dicono in un documento i Gd dei Nebrodi – che ciò passasse inosservato”.
E promuovo un dibattito, interno ed esterno al gruppo, per avere consapevolezza del problema, per evitare la facile battuta, tra ironia e sarcasmo…
“In tale data – il 25 luglio – il Parlamento discuterà per la prima volta un disegno di legge sulla legalizzazione “dell’erba a 7 punte” – si legge nel documento odierno ben supportato anche da u video che corre su youtube – Riteniamo corretto informare l’opinione pubblica, evidenziando i punti focali del testo normativo”.
Quindi proseguono: “Il testo Giachetti, sottoscritto da più di 200 parlamentari, nasce con una ratio ben precisa. Sottrarre alla criminalità organizzata un mercato da ben 12 miliardi annui, regolamentarlo e controllarlo. Solo ieri ci giunge la notizia di un’operazione della DDA di Messina con la quale è stato sgominato un giro di coltivazione/spaccio sul nostro territorio gestito dai clan locali”.
I GD dei Nebrodi ritengono che Riteniamo che l’approvazione del DDL Giachetti la mafia si vedrà sottratta una fonte importante di risorse con conseguente indebolimento di potere criminale sul territorio.
“Regolamentare la coltivazione della cannabis , limitandola all’autoconsumo e non allo spaccio, controllando di conseguenza le sostanze stupefacenti che vengano immesse sul mercato credo sia uno dei punti di merito che avvalora la necessità di un intervento legislativo come il d.l. Giacchetti” afferma Alessandro Ricciardo, segretario dei Gd Nebrodi Piraino, nochè responsabile provinciale all’ambiente della giovanile .
Sulla vicenda si è espresso anche il segretario dei Gd Nebrodi di Brolo, Riccardo Spanò, nonchè responsabile provinciale alle istituzioni: “I dati numerici che riguardano gli introiti per le associazioni criminali dedite al traffico di stupefacenti hanno un grosso peso su quella che gli economisti chiamerebbero economia sommersa, un‘economia che però, se lasciata nelle mani di bande malavitose diventa inevitabilmente un traffico incontrollato, tanto fruttifero quanto altamente malato”.
Emanuela Re, segretario del Circolo GD Nebrodi di Santo Stefano di Camastra e presidente della direzione provinciale dei GD di Messina ha le idee molto chiare sull’argomento:
“Legalizzare , a dispetto del pensiero che potrebbe dilagare in piccoli paesi di provincia come i nostri, non vuol dire aprire il mercato della droga al libero uso e consumo aumentandone nettamente il traffico ma, al contrario, permette di controllare non solo le quantità di cui ognuno può disporre ma anche e soprattutto le modalità di utilizzo.
È infatti regolamentata dal testo Giachetti oltre l’autocoltivazione, anche il cosiddetto cannabis social club mirato a generare un monopolio attenuato, permettendo l’associazione di cinquanta persone . Legalizzare per controllare quindi, perché ricordiamoci che ove la legge è fallace, un ordinamento parallelo come la Mafia penetra e si rinvigorisce“.
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