Ancora polemiche infuocate sulle esequie e la sepoltura dell’ex ufficiale delle SS.
No anche dalla Germania. Il legale dell’ex capitano attacca la Chiesa definendola “vile”. Il figlio dice: tumulatelo in Israele. Gli ebrei di Roma rilanciano: “Crematelo e disperdete le ceneri”. E a Letta: no a diffusione apologetica del suo testamento
Non c’è posto per la salma di Erich Priebke a Hennigsdorf, la cittadina pochi chilometri a nord di Berlino che ha dato i natali all’ex capitano delle Ss. L’amministrazione comunale ha fatto sapere all’agenzia Dpa che il regolamento cimiteriale prevede la sepoltura solo per i residenti, oppure in presenza di una tomba di famiglia.
E secondo quanto riferisce la stampa tedesca, il portavoce dell’ufficio Affari esteri del governo di Berlino, Martin Schäfer, ha affermato: “Non spetta al governo tedesco decidere dove e in che modo debba essere sepolto il signor Priebke. E’ essenzialmente una decisione che spetta ai parenti”. Inoltre, aggiunge il portavoce, “il governo tedesco non ha ricevuto alcuna richiesta ufficiale da parte delle autorità italiane per seppellire in Germania Priebke”.
A quanto si apprende, però, la salma potrebbe essere tumulata nel cimitero di Fondachelli Fantina, in provincia di Messina. La disponibilità del comune siciliano sarebbe stata comunicata direttamente a Roma questo pomeriggio, tramite un fax spedito e firmato dal sindaco Marco Antonino Pettinato. “E’ un gesto di umanità cristiana, un’idea nata sfogliando i giornali – spiega Pettinato all’Italpress – Priebke ormai è morto e merita di essere seppellito, qualunque crimine abbia commesso. Sono sorpreso dal comportamento della Chiesa in questa vicenda. Una giusta sepoltura non è stata negata neppure ad Hitler”. Paolo Giachini, legale di Priebke, ha poi definito “concreta” l’ipotesi di una tumulazione a Fondachelli Fantina.
Sui funerali dell’ex capitano, la polemica infuocata non accenna a placarsi. Nel corso della mattinata, infatti, sulle esequie dell’ex gerarca nazista – morto la scorsa settimana a Roma dove si trovava ai domiciliari – si sono susseguiti botta e risposta a catena. Alla comunità ebraica di Roma che ha chiesto di portare via la salma dall’Italia e di trasferirla direttamente a Berlino, ha risposto l’avvocato del ‘boia’ delle Ardeatine, il quale ha chiesto la sepoltura dell’ex ufficiale SS nel cimitero di Pomezia. Ma il sindaco della città, Fabio Fucci, ha subito stoppato l’ipotesi con un secco “no”.
Contestualmente, è intervenuto il Vicariato di Roma, che ha chiuso al rito pubblico ribadendo la proposta della preghiera in casa: “L’autorità ecclesiastica, considerate tutte le circostanze del caso, ha ritenuto che la preghiera per il defunto e il suo affidamento alla misericordia di Dio, finalità proprie della celebrazione delle esequie religiose, dovessero avvenire in forma strettamente privata, cioè nella casa che ospitava le spoglie del defunto. Pertanto, nel rispetto della legge della Chiesa, non è stata negata la preghiera per il defunto, ma è stata decisa una modalità diversa da quella abituale, riservata e discreta”. L’avvocato di Priebke a questo punto è esploso e ha parlato di “viltà del clero”.
Nelle stesse ore, la Questura di Roma ha vietato in tutta la provincia esequie pubbliche per Priebke: sì a funerali, ma solo in forma privata. Il decreto diramato dalla polizia viene recepito nell’arco di pochi minuti da Giachini, il quale fa sapere che le esequie si terranno in forma strettamente privata. Ricevuto il nulla osta, il penalista non esclude che la cerimonia possa tenersi domani o al massimo giovedì. L’avvocato non fornisce dati certi ma sottolinea che “le esequie potrebbero essere anche celebrate in una chiesa protestante che magari accetta il rito cattolico e comunque nei luoghi che non devono sottostare all’ordinario di Roma”.
Quanto alla sepoltura di Priebke, potrebbe “avvenire forse fuori Roma per evitare speculazioni”. Al momento la salma è nell’obitorio del policlinico Gemelli.
Il premier Letta. Ricevendo a Palazzo Chigi una delegazione di esponenti della Comunità ebraica e di ex deportati nei campi di sterminio per le celebrazioni per il ricordo del 70° anniversario della deportazione degli ebrei romani, il rpesidente del Consiglio ha affermato che le vicende di questi giorni sono “la dimostrazione che non è finita” e che “dobbiamo essere tutti insieme baluardo al ritorno di sentimenti di odio e morte”.
La delegazione ha poi commentato: “Sulla morte di Priebke abbiamo preferito far calare il nostro silenzio non volendo fare del gerarca nazista un martire. La nostra preoccupazione è adesso il testamento lasciato da Priebke ai posteri. Deliri revisionisti e negazionisti che possono urtare la sensibilità di chi, specie nelle nuove generazioni, non ha ancora gli strumenti culturali pienamente affinati per distinguere i veleni dell’odio dalla falsità storica. Ci opporremo con forza e determinazione alla sua diffusione apologetica”.
Comunità ebraica. “I funerali a Roma sono impensabili proprio perché luogo della strage. E’ come chiedere ai cittadini di Marzabotto il consenso a seppellire lì l’autore dell’eccidio”. Così Riccardo Pacifici, presidente della comunità ebraica romana, in diretta su Radio Città Futura a proposito del dibattito che infiamma sulla sepoltura di Erich Priebke. “Non è giusto – ha aggiunto – nemmeno che sia seppellito in Italia perché è una nazione nata sulle ceneri del fascismo. Che se ne torni in Germania e nel suo luogo di nascita, ovvero Berlino”. Aspetto, quello della sepoltura “su cui il sindaco di Roma è stato molto chiaro”.
“Confidiamo – prosegue Pacifici – nell’attività delle forze dell’ordine, della questura e prefettura che hanno vietato funerali pubblici che possano trasformarsi in una ghiotta occasione per i nostalgici, per i ‘nipotini di Hitler’ per fare un’adunata anche contro le leggi dello Stato, dove soprattutto immagino si creerebbero problemi di ordine pubblico. Nulla da dire, ovviamente, su quello che è l’aspetto dei funerali in forma strettamente privata”. Ma “qualora non si trovasse soluzione che venga cremato e le sue ceneri disperse come lo furono quelle dei nostri nonni. Sarebbe cremato da morto e non come il milione di bambini usciti dai forni di cui Priebke all’epoca non ebbe pietà”.
Parla il figlio. “Dove dovrebbe essere seppellito mio padre? Per me anche in Israele, così sono contenti…”: lo afferma Jorge, il figlio di Erich Priebke residente a Bariloche, in Argentina, il quale definisce “un’ingiustizia” la vicenda giudiziaria del padre.
A ruba le foto autografate. Intanto, però, sul sito di e-commerce internazionale eBay spopolano le foto autografate di Priebke. Mentre è in corso la polemica sulle esequie, su eBay è possibile acquistare una foto dell’ex SS autografata spendendo fino a oltre 200 euro. L’immagine, che ritrae Priebke accanto all’avvocato Giachini, è stata messa all’asta dagli Stati Uniti, Colorado, e per acquistarla immediatamente occorre pagare 279,99 dollari, circa 206,44 euro più spese di spedizione.
Foto che sono state poi rimosse dal sito che in una nota ha specificato le proprie linee guida: “Su eBay è severamente vietata la vendita di oggetti legati alla propaganda nazista. Per questo stiamo prontamente rimuovendo ogni fotografia autografata dall’ex ufficiale nazista Erich Priebke, messa in vendita sul nostro marketplace. Il divieto è chiaramente specificato nelle nostre linee guida sul materiale offensivo. Invitiamo, infine, gli utenti a segnalare a eBay eventuali oggetti illegali cliccando sul link ‘Segnala articolo’ che si trova in ogni annuncio”
testo e foto tratte da http://www.repubblica.it/