di Claudia Lentini
Domenica 25 ottobre si terranno le primarie del Patito Democratico, dalle sette alle 20.00, le urne accoglieranno milioni di sostenitori e simpatizzanti, chiamati a selezionare i quadri dirigenti del partito ed il nuovo segretario politico. Una breve chiacchierata con Teodoro Lamonica, esponente del Partito Democratico siciliano, ci condurràall’interno della “singolarità†isolana, animata dal dibattito pro Lombardo.
Genovese-Cracolici, vecchie e nuove strategie, nuova segreteria regionale, nuova linea partitica
Non so cos’è, e non mi interessa neanche sapere, il mio problema è che il Partito Democratico siciliano deve avere un programma chiaro e leggibile per i cittadini della nostra terra; la prima cosa da fare è proporlo, ciò determineràle alleanze utili ad una candidatura di governo.
Il Partito Democratico ha le potenzialitàper farlo con successo. Il congresso deve sviluppare un’iniziativa nel merito delle questioni – congresso nazionale – congresso nazionale, ma anche quello siciliano, tre i candidati alla segreteria regionale, la scelta deve avvenire sulla base di quanto proposto, non ci si può misurare rispetto ad atteggiamenti o a posizioni, è una vecchia logica che rifiuto.
Si parla di scelta, di nuova linea politica e lo si fa in riferimento a Raffaele Lombardo, ma le elezioni ci sono giàstate, il PD dovrebbe avere giàuna linea politica a prescindere dalla nuova segreteria regionale
Il partito alle elezioni si è presentato ed ha ottenuto consensi sulla base di un suo programma politico – qual è l’elemento nuovo per cui si ridiscute quel programma – l’elemento nuovo è determinato da quanto accade all’assemblea regionale siciliana, una destra divisa, un PDL frantumato, – quindi la nuova giunta Lombardo – gli schieramenti aprono la discussione, però il Partito Democratico deve avere la forza di elaborare una sua autonoma idea di Sicilia, il congresso cade, in qualche modo, nel momento più opportuno; da troppo tempo non ci si preoccupa più di leggere i fenomeni siciliani, non si sviluppa un’analisi sugli interessi della nostra terra, posta al centro del mediterraneo, non si sono valutate iniziative affinché diventi “nodale†rispetto al 2010, data in cui si realizzeràil libero scambio nel mediterraneo, il libero movimento delle merci, col rischio di essere tagliati fuori per l’ennesima volta.
Si vive una politica tutta assistenziale, il consenso non avviene sul programma, ma sull’assistenza clientelare. Quando arrivano milioni e milioni di euro da parte della ComunitàEuropea, non vengono spesi per creare le condizioni di sviluppo. Molti fondi vanno a finire nella spesa corrente, nel bilancio della regione siciliana e questo è sbagliato. Il PD ha bisogno di guardare alle future generazioni e non alle prossime elezioni, una battaglia anche d’opposizione, di lungo periodo, non solo elettorale. Chi vince deve governare, chi perde deve fare opposizione, quindi lavorare per creare le condizioni di un’alternativa di governo, nuove idee ed altri propositi. L’attualitàpolitica propone un modello di opposizione e maggioranza dentro la maggioranza, questa è una prassi da superare con forza e determinazione.
Ho scelto a livello nazionale la mozione Franceschini perché secondo me interpreta meglio il concetto dello stare insieme, unire naturalmente esperienze diverse, il PD nasce per mettere insieme culture e sensibilitàaffini, quella della sinistra comunista e diessina e della margherita, un partito che raggruppa tutto ciò che ci può essere partendo dall’esperienza dell’Ulivo.
Condividi l’appoggio a Lombardo?
Credo che l’appoggio al governo Lombardo non ci possa essere, ci vorrebbe prima una crisi politica vera, l’azzeramento totale, un nuovo programma, la rottura con Berlusconi, poi un’ampia discussione di merito, quindi un nuovo progetto. Raffaele Lombardo deve, a mio giudizio, scegliere dove stare, non può continuare a votare a Roma con Berlusconi che mortifica la Sicilia e poi a Palermo, cercare le condizioni utili per un patto diverso.
Opposizione e maggioranza dentro la minoranza, la cronaca politica registra la medesima realtàall’interno del Pd siciliano, separate le segreterie facenti riferimento all’ex anima diessina e quella margherita. Dove sta la verità? Nei fatti, come si vive la quotidianitàall’interno del partito
Il congresso sta creando una mescolanza anche fra le culture, se guardiamo razionalmente nello schieramento capitanato da Dario Franceschini, c’è Piero Fassino che è l’ultimo segretario dei DS, Sergio Cofferati che viene dalla CGIL – a livello romano – dal punto di vista nazionale si registra questa realtà, la stessa cosa vale per Bersani, accanto a lui Letta, ed altre realtàpolitiche con passati diversi. E’ la garanzia di un Partito Democratico vero, che si arricchisce ansi ché rompersi – a livello siciliano invece? Non sembrerebbe altrettanto evidente – in Sicilia c’è un fenomeno diverso, che mette assieme e rompe al contempo alcuni meccanismi, ci sono tre candidati e non tutti fanno riferimento al nazionale, io ad esempio, ho scelto di appoggiare Giuseppe Lupo che fa riferimento a Dario Franceschini, poi Bernardo Mattarella, che fa riferimento a Pierluigi Bersani, mentre Giuseppe Lumia non esprime legami col nazionale. Giuseppe Lupo può a mio giudizio, interpretare questo nuovo sentire anche nella nostra isola, un Partito Democratico forte nelle sue dinamiche e che metta al centro il “Progetto Siciliaâ€Â.
Un appello al voto
Dario Franceschini ha presentato una mozione che guarda al futuro complessivamente, da cui lo slogan “liberiamo il futuroâ€Â, un progetto finalizzato alla ricerca del merito, delle intrinseche qualitàdei rappresentanti politici, che rompe definitivamente con il vecchio sistema di selezione.
Le cose che bisogna rompere sono tante. Penso ad esempio al mondo del lavoro bloccato “per parentelaâ€Â, il figlio del notaio continua a fare il notaio, il figlio dell’avvocato continua a fare l’avvocato, il figlio del muratore se va bene faràil muratore o l’aiutante muratore. Dobbiamo intervenire anche in questo contesto, sgretolare le logiche sociali e politiche che sottendono a queste scelte, liberando le opportunità. Persone di estrazioni diverse devono poter accedere alle medesime opportunità, dobbiamo rompere le caste. La mozione Franceschini contiene questo senso d’equità, d’uguaglianza, di meritocrazia, contiene la ferma volontàdi costruire un Partito Democratico che garantisca la libertà, che crei le condizioni perché si possa ambire ad un futuro libero per tutti, anche in Sicilia.