Ecco il testo integrale.
Al Sig. Presidente della Regione Siciliana
On. Raffaele LOMBARDO
Piazza Indipendenza, 21 90129 PALERMO
La recente legge regionale che ha rivoluzionato il sistema sanitario siciliano è l’ennesimo atto di ingiustizia sociale a danno delle famiglie e della povera gente.
La nuova norma, che non esitiamo a definire vergognosa e iniqua, priva migliaia di cittadini siciliani del diritto all’esenzione del ticket sanitario ponendo le premesse per una ulteriore lacerazione di uno stato sociale già fortemente compromesso.
Questa associazione, da sempre impegnata nella tutela delle fasce più deboli della nostra comunità, non può esimersi dal dare voce a quanti, in questi ultimi giorni, hanno manifestato rabbia e disperazione per una riforma che penalizza precari, lavoratori part-time e inoccupati e agevola gli evasori fiscali e chi ha redditi alti.
Non è solo un problema di equità sociale, questo provvedimento mette in discussione il diritto alla salute che è uno dei diritti inviolabili garantiti dalla nostra carta costituzionale.
Ci risulta alquanto difficile comprendere, ad esempio, quale partecipazione alla spesa sanitaria possa essere richiesta a chi non ha alcun reddito; vorremmo anche capire quanti sono realmente i disoccupati che hanno perso il lavoro e che beneficerebbero dell’esenzione. Secondo un recente rapporto Bankitalia i senza lavoro in Sicilia sarebbero il 28,9% della popolazione e le ultime stime parlano di oltre settecentomila siciliani senza occupazione.
Noi temiamo che stime dell’assessore Massimo Russo siano in difetto e che, con il nuovo sistema di calcolo, oltre ottocentomila siciliani, prima esenti, saranno costretti a pagare il ticket.
Pur nella consapevolezza che bisogna dare attuazione alle misure adottate dal governo nazionale e che, dopo anni di malgoverno, in Sicilia si impone un progetto di riduzione della spesa sanitaria, ci piace pensare che questo avvenga partendo dall’eliminazione degli enormi sprechi che hanno ridotto sul lastrico la nostra bella terra di Sicilia; soltanto dopo può essere richiesta la partecipazione dei cittadini.
Per questo chiediamo all’on. Sig. Presidente se non ritenga di voler rivedere la normativa, inserendo elementi di equità sociale e garantendo, nel contempo, il diritto alla salute a quanti si trovano in condizioni di disagio economico.
Il Presidente
Carmelo Giaimo