A scrivere è un giovane prossimo alla laurea in medicina: “per quanti non avessero ancora appreso la notizia, nella speranza che quanto venuto alla luce valga per tutti noi come un esempio di quanto mai e poi mai un medico dovrebbe diventare”.
La salute degli esseri umani non ha prezzo: il mio desiderio, lo ammetto, è quello di un giudizio impietoso, perché queste nefandezze possano essere scoraggiare, se non dalla morale e dal giudizio pubblico, quanto meno dalla severità della pena.
La Missione medica si basa su un presupposto: l’affidamento volontario, con piena fiducia da parte dell’ammalato e dei suoi familiari, nei confronti di chi, secondo scienza e coscienza dovrebbe proteggerlo e prendersi cura di lui.
Sfruttare la fiducia che il paziente ripone nel medico, per sottoporlo consciamente a un rischio inutile o a un danno, è per me un atto abominevole e per tale “assassino” non possono esistere attenuanti.
e poi aggiunge:
“Potevamo forse lasciare ai ginecologi di Reggio tutte le prime pagine?
Non ci smentiamo mai: i migliori esempi di ciò che un medico non dovrebbe mai diventare.”
LSM
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