Programmazione ed interventi per la messa in sicurezza del territorio provinciale, approvato all’unanimita’ dai sindaci il documento di sintesi per il riassetto idrogeologico, su proposta del presidente della provincia on. Nanni Ricevuto.
“La catastrofe alluvionale del 1/10/2009, che ha colpito la fascia ionica della provincia di Messina (Giampilieri, Altolia, Scaletta Zanclea, Itala), con il suo drammatico bilancio di vittime, ripropone il problema della previsione e prevenzione degli eventi meteorici estremi sia in termini meteorologici, sia riguardo agli effetti indotti in termini di dissesto idrogeologico. Questa emergenza meteorica, sia pure di intensitàelevatissima, ha evidenziato nell’immediato:
- una evidente fragilitàidrogeologica del territorio, peraltro giànota;
- una capacitàpredittiva da parte delle strutture di protezione civile insufficiente;
- un intollerabile livello di esposizione della popolazione;
- una risposta della rete viaria inadeguata;
- una pianificazione dei livelli di pericolositàe rischio idrologico e idraulico da approfondire;
- una programmazione degli interventi di protezione e salvaguardia della vita umana da ridefinire.
Gli eventi meteorici estremi, legati alla tropicalizzazione del regime pluviometrico ed ai cambiamenti climatici in corso, tenderanno a presentare sempre maggiore frequenza ed interessare aree sempre piu’ vaste, tanto che gran parte del territorio provinciale può essere considerato esposto all’insorgenza di fenomeni tipo flash flood (water spout) o trombe d’acqua e subire il loro elevato potenziale distruttivo.
La riunione convocata dal presidente della Provincia Regionale di Messina On. Giovanni Ricevuto con i Sindaci della provincia ha ritenuto che , in sintesi, è necessario:
- dotare il territorio provinciale di modelli di previsione meteorologica ad area limitata, che esistono nel resto d’Italia e non certo in Sicilia, che forniscono previsioni dell’entitàdelle precipitazioni con anticipo fino a 72 ore e su una superficie dell’ordine di 15 Km2;
- questa necessitàderiva dal fatto che solo nel versante ionico-peloritano la popolazione esposta a rischio risulta dell’ordine di 500.000 abitanti e tante altre vallate della provincia sul versante tirrenico non risultano indenni dalla potenziale insorgenza di eventi meteorici estremi;
- procedere ad un aggiornamento dei piani di assetto idrogeologico, giàoperativi e predisposti dalla Regione Siciliana, utilizzando scale di maggiore dettaglio e con l’individuazione di tutte le aree a rischio per colate rapide torrentizie e per gli altri fenomeni a cinematica rapida e ad elevato potere distruttivo.
La Provincia di Messina si fa carico nell’immediato di predisporre un piano a diretta salvaguardia della vita umana, coinvolgendo istituti di ricerca dello Stato, in modo da individuare:
- tutte le zone abitate a rischio di eventi franosi a cinematica rapida (crolli e colate detritiche), che trovano direttamente esposta la popolazione e che rappresentano una prioritàdi intervento assoluta e improcrastinabile;
- i tratti di viabilitàprincipale (autostrade e strade statali) da mettere in sicurezza, coinvolgendo il Cas (Consorzio Autostrade Siciliane) e l’ANAS, assieme ai tratti di viabilitàprovinciale, che rappresentano l’unica via di fuga per tanti centri abitati collinari e montani.
I Sindaci hanno dato mandato al Presidente della Provincia di istituire un tavolo di confronto permanente con il governo nazionale e regionale per reperire in tempi brevi le risorse necessarie al superamento di tutte le emergenze e fare in modo che non si abbiano più a ripetere catastrofi di questa portata, dando alle comunitàla certezza di un territorio sicuro.
Nello stesso tempo il Presidente della Provincia, sulla base dell’ampio mandato ricevuto dai Sindaci impegnerànell’immediato a coinvolgere le strutture regionali, gli Assessori Regionali ai LL.PP. al Territorio ed Ambiente ed alla Protezione Civile, oltre che il Presidente della Regione Siciliana, anche nella qualitàdi commissario delegato per il superamento dell’emergenza in atto, per dare risposte concrete alle comunitàlocali nelle precedenti emergenze”.