Il metodo messo a punto dallo psicologo Stefano Benemeglio torna alla ribalta. Mentre nella vita reale la cronaca punta nuovamente i riflettori sul Caso Claps che vede l’imputato accompagnato per tre volte nello studio di Stefano Benemeglio, psicologo ipnologo del Tribunale di Roma, il piccolo e il grande schermo riscoprono ancora una volta l’approccio investigativo divulgato oggi dall’Accademia Internazionale delle Discipline Analogiche.
Basandosi sullo studio dei gesti e dei comportamenti è possibile penetrare la mente dei serial killer ed incastrarli. Questa metodologia in Italia esiste già da 30 anni e ad averla messa a punto è lo psicologo e ipnologo Stefano Benemeglio (www.ipnosibenemeglio.com), che recentemente ha concesso una duplice intervista speciale per JOI, canale del digitale terrestre di Mediaset, sul tema “I Poteri della Mente” legato all’emissione della serie «The Mentalist» e sul tema “Identità” legato alla serie «The forgotten».
Nelle interviste sono stati ricostruiti i momenti più significativi del lavoro e degli impegni di Stefano Benemeglio ed il girato oltre ad essere inserito negli speciali di JOI è stato anche inserito nel contesto del progetto “Archivio della Memoria Italiana”, fatto che costituisce un grande riconoscimento per il lavoro e la professionalità di Stefano Benemeglio.
Il metodo messo a punto dallo psicologo torna dunque alla ribalta e, mentre nella vita reale la cronaca punta nuovamente i riflettori sul Caso Claps che vede l’imputato accompagnato per tre volte nello studio di Stefano Benemeglio nella sua veste di psicologo-ipnologo del Tribunale di Roma, si moltiplicano i film e le serie tv che riscoprono ancora una volta l’approccio investigativo divulgato dall’Accademia Internazionale delle Discipline Analogiche (www.accademianalogica.com): un metodo che si basa sullo studio dei gesti e dei comportamenti attraverso i quali -andando molto oltre ad un approccio meramente somatico- è possibile penetrare la mente dei serial killer.
I nuovi eroi del piccolo schermo sono i protagonisti di «The Mentalist» e di «The Forgotten» in onda su JOI – Mediaset Premium Gallery, di «Criminal Minds» e di «Numbers» su Rai 2, di «Lie to Me» su Fox. Sono loro gli investigatori di ultima generazione, così come lo è lo psicologo Stefano Benemeglio, che in tale veste è anche stato chiamato come consulente dal Tribunale di Roma.
Con la profondità delle sue analisi Benemeglio, fondatore dell’Accademia Internazionale delle Discipline Analogiche (www.accademianalogica.com), è sempre riuscito a scoprire lapsus, gesti mancati, battiti di ciglia e a comprenderne il significato più profondo. Sì, perché per lui l’analisi scientifica non impedisce di sfruttare le infinite potenzialità del pensiero e di concentrarsi su quegli elementi di comunicazione non-verbale che più di quella verbale consentono di capire le persone.
Non sono come i poliziotti della scientifica, non analizzano campioni in laboratorio, ma a loro ci si rivolge quando non si hanno altri mezzi per individuare o fermare un serial killer, sperando che riescano ad anticipare le sue mosse e a fermarlo prima che torni a colpire. Un ruolo delicato, reso famoso dall’interpretazione del premio Oscar Jodie Foster ne «Il silenzio degli innocenti».
Si tratta di studiare il comportamento tenuto dai criminali sulla scena del delitto e nella vita di ogni giorno: gli psico-detective, infatti, risolvono le indagini con il potere della mente. Hanno il fiuto di Sherlock Holmes, lo spirito di osservazione del Tenente Colombo e conoscono la natura umana meglio del Commissario Maigret, ma al tempo stesso sono proiettati nel futuro. Sono loro i nuovi protagonisti del cinema, della televisione, ma anche della vita reale.
«L’investigazione psicologica è sempre stato un elemento molto importante nelle indagini perché alla base c’è sempre uno -l’investigatore- che osserva un altro -il presunto colpevole- per capire se è veramente colpevole» commenta Stefano Benemeglio, che è stato il primo a capire che è possibile comunicare con l’inconscio come se fosse un «ente presente», riuscendo ad interagire e a negoziare con «lui» attraverso un dialogo relazionale.
Questa tecnica di «comunicazione analogica» è poi stata portata sul grande schermo nel film «Sesto senso» con Bruce Willis. In questo film lo psicologo riesce a comunicare con il bambino facendo della cinesica (un passo avanti oppure un passo indietro) un potente strumento di comunicazione profonda.
Come Stefano Benemeglio, anche i nuovi psico-detective televisivi osservano dettagli, tranquilli ma attentissimi ad ogni più piccolo spostamento (cinemica e prossemica) e ad ogni minimo gesto, analizzando espressioni, movimenti del corpo, tono della voce. E proprio come Benemeglio così gli psico-detective delle fiction risolvono i casi, sicuri che il linguaggio del corpo riveli più di ogni discorso e che anche un rossore o un movimento di spalla può essere un indizio di colpevolezza.
Per saperne di più è possibile visitare i siti web: www.accademianalogica.com oppure www.ipnosibenemeglio.com
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