di Giovanni Frazzica
“Quant’è bella l’incertezza che si fugge tuttavia!”, perchè le future probabili certezze, potrebbero anche peggiorare la situazione complessiva del vivere civile.
Eh già, dopo l’elogio della follia di Erasmo da Rotterdam, considerati i tempi, qualche analista occidentale potrebbe considerare questo momento utile per cogliere qualche lato positivo di questa lunga fase di incertezza e tesserne l’elogio. Oggi ci sono tante partite aperte, guerre a pezzettoni, dichiarazioni minacciose di leaders bellicosi, crisi economiche e lotta alle pandemie ed al cambiamento climatico in itinere.
Nei prossimi mesi, al netto di eventuali disastri, quattro miliardi di persone in tutto il mondo andranno al voto. Prescindendo dalla “regolarità” delle procedure di voto in alcune realtà, quale sarà lo scenario che verrà fuori dalle urne?
Sarà migliore o peggiore di quello che oggi è caratterizzato dall’incertezza diffusa?
La riconferma di Putin in Russia appare certa, una vittoria di Trump in America è considerata probabile, però questa evenienza avrebbe delle conseguenze notevoli sullo scenario politico internazionale. E’ prevedibile infatti che se dovesse vincere il miliardario newyorkese, avrebbe un aggancio quasi automatico con Orban, Netanyahu, Boris Johnson, Le Pen ed altri, mentre in Italia potrebbe ridare fiato a Salvini & C. Meglio non fare ulteriori simulazioni sulla sua dottrina “America First” e sui suoi rapporti con lo zar Putin, ma l’insieme di questi punti appena tratteggiati ci fa ritenere che se dall’incertezza odierna si dovesse passare ad un diverso Ordine Mondiale, con possibili ricadute negative anche sui sistemi nazionali, forse è meglio cercare di godersi i frutti di questa stagione di incertezza, finché dura.
Un giorno potremmo rimpiangerla.