di Giovanni Frazzica
L’asticella della richiesta di protagonismo si è notevolmente innalzata negli ultimi tempi, anche se, al contempo, si deve registrare una parallela assenza, o una consistente riduzione di presenza su media e social di personaggi che, per esperienza e storia, in questa fase avrebbero molto da dire.
Per dirla con le parole della scomparsa giudice della Corte Suprema USA Ruth Bader Ginsburg: “chi sa non parla, chi parla non sa” che così apostrofava coloro che con disinvoltura intervenivano sul controverso diritto all’aborto e su coloro che, pur consapevoli, tacevano.
Oggi quel tema, a due anni di distanza dalla sua scomparsa, è tornato prepotentemente alla ribalta, così come torna ciclicamente in cronaca, con tutta la sua drammaticità, la questione razziale.
E torna anche il tema dei diritti delle donne, che fa un balzo indietro di venti anni in Afghanistan con il regime talebano al potere, mentre in Italia si assiste al costante e inarrestabile lievitare del femminicidio. Si parla di questo, sulla spinta dell’emotività, si è parlato moltissimo, e tanti, anche sine titulo, si sono esibiti negli ultimi due anni su tutte le piazze mediatiche, dicendo tutto ed il contrario di tutto, su covid, vaccini, green pass e quant’altro e, probabilmente, dobbiamo essere grati in gran parte al buon senso degli italiani, oltre che alla Provvidenza divina, se malgrado i massicci attacchi di complottisti di vario genere siamo riusciti a portare avanti una buona campagna di vaccinazione e di uscire, provvisoriamente, dal tunnel della morte.
Oggi il tema in Agenda pone in primo piano la guerra in Ucraina e, molti di coloro che ieri avevano preso in mano il microfono e parlavano da virologi, oggi parlano, a beneficio di telecamera, da strateghi, da pacifisti della domenica, da diplomatici esperti che finiscono per fare battere la lingua dove il dente duole: la politica, la politica italiana. Siamo infatti a pochi giorni da una importante tornata di Elezioni Amministrative, a pochi mesi (circa 6) dalle Elezioni regionali in Sicilia ed a meno di un anno delle Elezioni per il rinnovo del Parlamento nazionale.
Cosa dobbiamo augurarci?
Che il dibattito sia più accessibile a tutti, che ci sia più spazio per i saggi e che i moderatori sappiano contenere gli urlatori e creare un giusto dosaggio tra le diverse opinioni in campo. La Democrazia è uno punto di equilibrio delicatissimo che va tutelato costantemente a garanzia della libertà di tutti.