L’opinione di Francesco Mastrolembo… accende il dibattito su facebook.
Dopo il comunicato dell’amministrazione, che abbiamo pubblicato precedentemente – vedi archivio – relativo all’approvazione di due progetti di ripascimento e di collocazione di pennelli per la difesa del litorale di Gliaca, compreso tra via Vico Pescatori fino ad est di Torre Ciavole (importo di € 2.250.000) e di Zappardino, compreso tra la foce del torrente omonimo e il torrente Malarno (importo di € 1.490.600) l’ingegner Mastrolembo dice la sua: “Raramente scrivo sulle questioni del mio comune d’origine… ma in questo caso è un fatto dovuto, visto che ho visto tanto entusiasmo motivato più da una speranza che da un fatto tecnico.
Il progetto di intervento a protezione della costa pirainese mi lascia infatti un po’ perplesso, lo trovo vecchio nella logica ed il “basta che si fa qualcosa” non può di certo essere contemplato.
Abbiamo infatti già visto progetti simili in passato e le conseguenze sono sempre state limitate nello spazio e nel tempo, in quanto la protezione si è concentrata all’immediata protezione del tratto interessato (il che potrebbe anche piacere, ma solo egoisticamente), ed innesca una sorta di “butterfly effect” (effetto farfalla) per cui non è possibile prevedere le conseguenze sull’intero ecosistema costiero.
Se quanto scritto nel post del Comune dovesse essere quindi aderente a quel che si intende realizzare non è da escludere (e, scusate il pessimismo, ma visti i precedenti le possibilità sembrano elevate) una soluzione meno che temporanea. Il problema si sposterebbe, infatti, in un primo tempo sulla costa dei comuni vicini per poi amplificarsi e ripresentarsi in maniera anche più evidente di così.
Capo d’Orlando docet, del resto.
Spero quindi che chi di dovere possa fare chiarezza ed impegnarsi per una soluzione complessiva e sistemica con gli enti sovracomunali (la Regione, ad esempio) perchè su queste tematiche si è già improvvisato fintroppo e la posta in gioco è molto elevata.
Scusate il disturbo”.
Ovviamente l’obiettivo degli interventi in progetto da parte dell’amministrazione guidata da un altro ingegnere Maurizio Ruggeri “è quello di ottenere la difesa generale della costa, ricreando la spiaggia oggi assente, in modo da ottenere una migliore fruizione dell’intero arenile ai fini balneari e salvaguardare meglio la “Torre delle Ciavole” anche attraverso la collocazione di una scogliera emersa che protegga il bene monumentale dai pericoli delle forti mareggiate”.
Ma ora quei progetti sollecitato il dibattito.
Sempre da facebook leggiamo quello impietoso di Tiziano Granata: “Dopo 20 anni di studi, spiagge e lungomare distrutti si continua sempre a fare lo stesso errore….e non si comprende che le spiagge sono un sistema di equilibri complessi che si alterano con gravi danni al minimo intervento sbagliato….ma questo la politica non vuole capirlo e continua ad utilizzare il binomio erosione della spiaggia = pennelli e massi a casaccio
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