Di Nino Lo Iacono
Donald Trump è stato eletto democraticamente dai cittadini del paese più democratico del mondo. La maggioranza degli Statunitensi lo hanno eletto approvando un suo preciso e chiaro programma. Qualche politico europeo, forse, aveva pensato che Trump, una volta avuto in mano lo scettro, avrebbe ammorbidito la sua posizione per non fare irrigidire i politici radical chic di una Europa che naviga in un mare di confusione.
I dirigenti europei continuano ad autodifendersi innalzando quel baluardo di valori umani e civili che nessun cittadino ha mai rinnegato ma, in questi ultimi anni ,divenuto causa di un fardello , che nessuno Stato è più in grado di reggere.
Il forzato o finto buonismo che tanti manifestano nelle sedi pubbliche ma che, molto probabilmente ,maledicono in privato, ha creato quella ipocrisia, quella posizione di facciata che ha reso quasi immorale la politica dell’accoglienza. Basta guardare in faccia certi politici, specie quelli di sinistra, per leggere fra le serrate labbra tutto quel falso che , per assecondare le mode della propria parte politica, sono costretti a seguire.
Gli interpreti di questa farsa rappresentata con forza, specie dalle attiviste di quel “pensiero” boldriniano, che tanti danni sta creando persino alla lingua italiana, non si sono mai occupati e preoccupati delle vittime della lapidazione, delle bimbe spose, del divieto alle donne di guidare e così via…
Si preoccupano della politica, peraltro annunciata con grande anticipo nella campagna elettorale, di uomo che ha dimostrato di rispettare le donne e di voler salvaguardare il prestigio, l’economia, la storia , la cultura e la vita dei suoi cittadini. Lo ha fatto con proposte immediatamente realizzabili e quindi credibili.
Certo non potrà affrontare tutte le sofferenze del mondo, ma cominciare da casa propria è già qualcosa. In questo caso le buone intenzioni contano.
Di solito “mormoriamo”quando i nostri deputati ed i Governi ritardano nel dare corso agli impegni assunti in campagna elettorale, e sono quegli stessi politici ,abituati all’arte del non fare o del rimandare, ad indignarsi per l’iperattività di un Presidente che in una settimana ha già attuato la parte più significativa e nello stesso più scabrosa del suo programma.
Non capisco molto di politica estera, ma da cittadino che segue le vicende ,così come le propongono i giornali e le TV, credo che Trump abbia necessità di porre rimedi ai disastri conseguenti a quella primavera araba, che in primis proprio la sua Nazione aveva sponsorizzato, seguita da Francia ed Inghilterra con un buon apporto, volente o nolente, anche dell’Italia.
La trasmigrazione massiccia di popoli interi , con varie giustificazioni, nei paesi occidentali, non è normale e non è corretta l’equazione che vuole un terrorista dietro ad ogni islamico, anche se, forse per mera coincidenza, dietro ad ogni terrorista c’è una persona di fede islamica . Il buon Trump , nel dubbio, sta cercando di porre un freno a questa anomala invasione delle terre tradizionalmente Cristiane ed ai potenziali terroristi.
Il veto per adesso ha durata limitata a tre mesi ed interessa i cittadini di fede islamica, provenienti da quei sette Stati nei quali più attive sono le cellule terroristiche,che operano sotto le più disparate sigle in nome di Allah. Possiamo ritenerlo un semplice esperimento e come tale, suscettibile di modifiche e soggetto a revoca.
Siamo stati giustamente tutti pronti ad indignarci davanti agli attentati che hanno duramente colpito la Francia, il Belgio , la Germania e gli stessi USA ; ci indigniamo di meno davanti ai massacri perpetrati in quei paesi dell’Africa e dell’Asia , nei quali Boko Haram e l’Isis spadroneggiano liberamente, perché forse in quelle aree ormai l’abitudine a negare la vita, ad eliminarla in maniera così cruenta e feroce, è entrata a far parte del quotidiano di quei popoli, ma sono gravissimi fatti che nessuna azione dei paesi civili, nè tampoco la politica dell’Europa, è riuscita a fermare.
E’ di stamattina la notizia di un attentato in una moschea a Quebec in Canada. Sei morti ed otto feriti , ed è di ieri la dichiarazione della politica Canadese con la quale questo Stato apriva le porte agli islamici senza alcuna limitazione in risposta alle limitazioni USA. Altra proposta di completa apertura. Saranno coincidenze?
Ed è appunto il fallimento di questa politica della tolleranza che ha spinto Trump a porre in essere la sua. Vuole provare ad attuarla nel suo Stato e vuole farlo senza uccidere nessuno, ma solo controllando e limitando gli ingressi di persone provenienti da quei paesi dove maggiore è la presenza del terrorismo. Un atto di politica legittima , assunto da un Presidente legittimamente eletto da un popolo cresciuto senza ombra di dubbio con pane e democrazia.
Facciamoci per una volta i fatti nostri e non umiliamo questo popolo amico che ha fatto la sua scelta; contestare Trump equivale a contestare la maggioranza del popolo Statunitense. Sarà la cronaca a raccontarci le conseguenze di questa politica e sarà la storia a condannare o a esaltare questo Presidente diverso da suoi predecessori, che comunque, si sono dimostrati confusionari guerrafondai poco lungimiranti.
I politici europei hanno ingessato l’Europa legandone la sopravvivenza soltanto al mero registro contabile. Trump sta cercando di dare una svolta in positivo all’economia ed alla sicurezza degli USA. Forse sarebbe il caso che questi politici aspettassero in silenzio , riservandosi di valutare la piega che avrà preso la società statunitense fra un anno e, dopo, magari, cominciare a riusare quelle bocche fino ad esso aperte solo a vanvera.
Davanti agli insuccessi della politica europea, prudenza vorrebbe che certi “politici” stessero in silenzio. Darebbero di loro stessi un’immagine migliore.
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