PUNTO DI VISTA CONDIVISO – Brevi note sull’Afghanistan
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PUNTO DI VISTA CONDIVISO – Brevi note sull’Afghanistan

di Maurizio Ulisse Murelli

Vent’anni fa, quando l’Occidente a traino USA andò a bombardare, occupare e devastare l’Afghanistan sulle pagine di “Orion” spiegavamo perché là non si doveva andare.
Il 99% degli editorialisti/analisti dei media mainstream di allora plaudivano a scena aperta. Oggi gli stessi dicono che non si doveva andare e che è stato un errore.
Sorrido.
Gli USA hanno addestrato le truppe del governo filo-occidentale a fare la guerra all’americana. Gli hanno insegnato che prima si mandano avanti i bombardieri e si fa tabula rasa con i missili, poi si fa avanzare la fanteria. Li hanno lasciati senza aviazione e copertura missilistica e si stupiscono che l’esercito privo di copertura aerea non ha tenuto botta neppure per 24 ore.
Sorrido.
Fiumi di denaro per imbonire i “signori della guerra” e non un dollaro al popolo. Impoverito il Paese e regalatogli le immagini dell’opulenza occidentale, gli afghani hanno iniziato ad immigrare: i numeri erano significativi già da anni. Ma arrivati i Talebani i volponi occidentali hanno propagandato la notizia che collaboratori e quanti avevano paura del bau-bau talebano sarebbero stati trasvolati in Occidente. Una gara di numeri: “Ne prendo 20.000, dice il Canada; ne prendiamo 30.000 dicono gli USA; tutti quelli che vogliono venire, dicono dall’Europa, Sassoli e Gentiloni in testa (quando mai su questo terreno i “buonisti” italiani non devono primeggiare?)”. E si stupiscono che a migliaia si sono presentati in aeroporto per il volo gratis invece di continuare a pellegrinare per monti e deserti. Salvo dire che il macello all’aeroporto è colpa dei Talebani.
Sorrido.
“Non riconosciamo il governo dei Talebani” urlacchiano gli Occidentali, inglesi in testa. Qui prima di me a sorridere sono i Talebani che del riconoscimento occidentale se ne fregano altamente in considerazione del fatto, tra l’altro, che sono riconosciuti da Cina, Russia, Pakistan etc. Cioè da Stati orientali che sono gli stati che stanno esattamente là dove sta l’Afghanistan e che saranno in grado di investire senza portare eserciti colonizzatori e massacratori.
E comunque, con i Talebani, sorrido anch’io.
“Facciamo il G20, il G21, il Gtrallallero-trallalà” per veder come rassettare l’Afghanistan. Magari sponsorizziamo e inzighiamo con l’Isis, quel che resta di Al Qaida e già che ci siamo con il figlio di Massoud il “leone del Panjshir”. Del resto se il padre era un leone, il figlio è un gattino che si è fatto le unghiette nelle università inglesi e che non poteva trovar maggior sponsor che nell’idiota (in senso etimologico) di Parigi, l’ineffabile HBL.
Sorrido
Possiamo dire che la narrazione mainestream occidentale è quanto meno oscena? Possiamo dirlo. Come possiamo tranquillamente dire che questo malefico Occidente è ormai in via di disfacimento destinato ad affogare nel guano che ha prodotto.
Non mi soffermo sui deliri dei nostri politici, cominciando da Salvini che vorrebbe bombardare l’Afghanistan con le copie del libro della Fallaci, o di Letta (sì, quella sorta di ectoplasma che ha fatto della banalità verbale la propria cifra espressiva) che blatera di democrazia e diritti umani, civili e quant’altro da “imporre” ai Talebani… altrimenti… altrimenti cosa? Una sua concione a reti televisive unificate in Afghanistan?
Sorrido… e vi mando tutti a quel paese a passo di carica.
Imbecilli al cubo che non siete altro.
L’autore del post, ne abbiamo pubblicati altri, è uno scrittore – classe 1954 – ed anche  editore (con la sua Casa Editrice oggi operativa (che ha assorbito la SEB) è AGA Editric) e direttore della rivista Orion che a partire dal 1984 è stata per oltre 20 anni la più importante voce del “rossobrunismo”.
Il catalogo può essere visualizzato qui:
da vedere
Maurizio Murelli – Non siamo caduti in autunno
24 Agosto 2021

Autore:

redazione


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