4 ottobre 2023. Una data da definire importante, in Assemblea regionale siciliana viene approvata all’unanimità la legge voto sull’abolizione del numero chiuso a medicina.
Una procedura non ancora ultimata, occorre passaggio al Parlamento nazionale, ma comunque una battaglia degna di nota, ancor di più per la nostra Provincia perché la proposta portata in commissione dal gruppo del Partito Democratico, ha come primo firmatario il messinese Calogero Leanza.
Il deputato originario dei Nebrodi ha più volte posto l’attenzione sulla carenza del personale medico e sanitario, problematica che si amplifica in provincia.
Una situazione che non ha radici solo nel territorio siculo, ma sulla scia di quanto fatto e discusso viene avallata anche altrove in Italia, basti pensare al Presidente della Campania Vincenzo De Luca grande fautore della lotta al numero chiuso in medicina.
Succede però che tale iniziativa venga additata come demagogia dal Rettore dell’Università degli studi di Messina, nonché attuale Presidente della Crui.
In un periodo in cui è evidente, memori della pandemia, la grave carenza negli ospedali del personale sanitario, in cui è palese il malcontento generale di un test inadeguato che limita la possibilità a ragazzi con il sogno di diventare medici di percorrere tale strada senza valutarne effettivamente le competenze, è anacronistico accusare di demagogia.
In tal senso è più demagogico accusare di demagogia un’azione concreta che a differenza delle tante chiacchiere, sentite negli anni, sa di fatto.
