“È fondamentale condividere solidi valori sociali, non è obbligatorio condividere giudizi storici” la nota di Santo Crisafi, presidente orovinciale di ” Continuità Ideale”, entra nel dibattito sviluppatosi sull’antifascismo e sui valori democratici e costituzionali
Pubblichiamo, integralmente, la lettera giunta in redazione
Caro Direttore,
le recenti polemiche sull’antifascismo e sui valori democratici e costituzionali, spesso strumentali per raggiungere precisi obiettivi elettorali, stanno pesantemente inquinando il clima politico nel nostro Paese, non solo recentemente.
Una memoria condivisa, auspicata da molti, non è all’ordine del giorno e pertanto occorre fare di necessità virtù.
A mio avviso ai cittadini che occupano cariche pubbliche o aspirano a farlo è inopportuno chiedere se siano antifascisti o anticomunisti. Occorre piuttosto indagare il loro pensiero sull’uso della violenza, sulle dittature, sulle discriminazioni razziali o di qualunque altro genere.
il concetto di “anti=tutto negativo”
Questo è ciò di cui dovrebbe importarci. Il resto va consegnato all’analisi storica, e il concetto di “anti=tutto negativo” non può certamente essere associato a nessuna esperienza umana del passato. Se l’8 settembre sia stato il tradimento o la salvezza della Patria sarà probabilmente ancora argomento di dibattito per le prossime generazioni e deve avere carattere di analisi storica.
“Legali di Mare e di Futuro”
Qualunque sia sull’argomento il pensiero del singolo uomo pubblico è irrilevante per lo sviluppo della democrazia nel nostro Paese.
È fondamentale condividere solidi valori sociali, non è obbligatorio condividere giudizi storici.
Santo Crisafi ” Continuità Ideale“