Si terrà domani a partire dalle ore 09, 30 nell’area della rotonda di villa Falcone di Sant’Agata Militello il primo incontro per la racconta firme del comitato spontaneo di cittadini costituitosi nei giorni scorsi, a difesa del punto nascita del locale ospedale.
Sono previsti inoltre altre giornate, il 24, 25 e 27 ottobre, in modo da poter portare in concreto il dissenso di una comunità all’ARS.
Intanto è stata richiesta, infatti, una audizione in commissione Regionale Sanità, guidata da Margherita La Rocca Ruvolo, per cercar di far luce su un problema che si amplifica sempre di più con scarse possibilità di essere risolto. Il punto nascita di Sant’Agata Militello non può restare chiuso, perché, anche se non si raggiungono i 500 parti annui rappresenta una specificità di ospedale di riferimento dell’area interna dei Nebrodi, su cui gravitano 150 mila persone ed ancor di più dopo la chiusura di quello di Mistretta.
In una nota il comitato chiede al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e all’assessore alla Salute Ruggero Razza di riesaminare la scelta di chiudere il punto nascita di Sant’Agata, e di garantire alle donne dei Nebrodi il diritto di far nascere i propri figli in questo territorio.
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