di Enzo Caputo
Alim, il vecchio caporale dell’esercito, pensava piano per non farsi sentire ma, anche così, le sue riflessioni gridavano forte unendosi al coro che, da un oceano all’altro battevano lo stesso tam- tam…
Questo è strano, davvero strano, si diceva il vecchio soldato che di golpe, in Turchia, ne aveva visti tanti negli ultimi decenni.
Non aveva una mente affinata alla politica ma l’abc delle cose militari, in qualche modo, la possedeva e, seppur non fosse un grande stratega , certe cose non poteva non capirle.
Ma come – pensava- :In uno Stato grande come il nostro, con un esercito come il nostro possibile che fior di generali abbiano pensato che si poteva rovesciare un uomo forte come Erdogan con sei caccia , “quattro” carri e un pugno di reclute a cui era stato detto che bloccare i ponti e assaltare la caserma della polizia era solo un esercitazione?
E poi l’aereo presidenziale, pesante e goffo, che per ore aveva girato sul principale aeroporto militare della città come aveva potuto sfuggire ai micidiali “F16”.
Dicono che caccia lealisti lo abbiano protetto.
Ma che non sia stato sparato neanche un colpo è strano però …
E già, più Alim si interrogava e meno era convinto.
Vicino a lui un vecchio militare, quasi leggendogli nel pensiero, disse: “Ecco perché quel carro, senza mitragliatrici, non è passato sul corpo a torso nudo steso a terra davanti ai cingoli.
Era un’esercitazione e un’esercitazione non contemplava certo che si schiacciassero i civili.
Manco se lo sapesse l’incauto “eroe” tutto questo. Alim prese coraggio e iniziò a parlare con il commilitone.
Alì- disse deciso- Credi veramente che i nostri generali sono così scemi da pensare di organizzate un golpe così?
Sparare sulla folla?
Quale folla?
Rispose Alì: Ho visto solo uomini dall’aspetto marziale usi a maneggiare le armi… hai visto per caso ragazzi, vecchi, donne tra loro?
No, no, ora che ci pensava, dalle immagini che circolavano, Alim aveva visto solo uomini nerboruti, quasi quasi, sembravano agenti in borghese lesti di coltello e di spada.
Ne aveva fatto le spese qualche povera recluta che era scesa dal carro senza sparare un colpo, sgozzata come un capretto dopo atroci sevizie.
E perché poi dovevano sparare se era un’esercitazione.
Un fatto momentaneo tanto che non avevano neanche i viveri per sostenere qualche giorno di combattimento.
Giusto qualche ora.
Alì parlava, parlava… – Perché dopo che avevano occupato l’aeroporto di Ataturk lo hanno lasciato in custodia ai civili?
Tu lo avresti fatto Alim?
No, certo che no, sono un caporale ma certe cose le capisco.
L’aeroporto era troppo importante per la buona riuscita del piano.
E dimmi Alim avresti mai pensato di fare l’azione sapendo che Erdogan non era in sede? – E che mi prendi per scemo? A chi avrei dovuto arrestare se lui non c’era? E poi quella storia del messaggio che chiamava a raccolta il popolo.
Coglione, urlava il maggiore, non sai che sparare ad una folla di terroristi con un cannone è come fare un buco nell’acqua!
Dalle foto non sembra che i carri abbiano mitragliatrici.
Infatti dovevano fare solo un’esercitazione, simulare il blocco di una via.
Un cek-point insomma.
Alì era più confuso che persuaso.
Ora capisco perché in quella foto sul ponte si vedono solo elmetti e qualche caricatore.
Niente armamento pesante, niente munizioni, niente tascapani.
La violenza si, quella era proprio vera.
Poveri ragazzi ammassati come polli. Ali conta fino a cento… – Perché?- Dai conta. – uno , due, tre…99, 100; – Vedi ci hai impiegato un minuto e mezzo. – Si . E che significa? Un minuto e mezzo solo per contare fino a cento… pensa se dovevi fare l’elenco di 10.000 uomini da arrestare quanto tempo ti sarebbe occorso e se poi dovevi anche arrestarli ti ci voleva un giorno solo per dare l’ordine…
Ma allora Alim era tutto già stabilito, prima ancora di… – Zitto Ali! Ma che non posso pensare?- No è reato contro il Governo- Ma allora quella storia su Nerone che incendiò Roma può essere vera? E che ne so Alì non ero ancora nato .. che domande mi fai.
Ed ora gli americani che faranno? Mah forse come fecero in Iraq e in Libia.
Enzo Caputo
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