di Nino Lo Iacono
Patti è l’unica città della provincia di Messina nella quale la Grillo & Casaleggio ha concesso di utilizzare il simbolo del M5S nelle prossime consultazioni elettorali amministrative.
Sabato scorso è stata presentata ufficialmente la candidatura a Sindaco dell’amico Domenico Nino Miragliotta e della lista a suo sostegno.
La Presenza del Deputato Regionale Valentina Zafarana e del deputato Nazionale Francesco D’Uva hanno ufficializzato la partecipazione del movimento a questa consultazione.
Gli interventi dei due parlamentari sono stati poco politici e molto retorici.
Nell’intervento, la Zafarana si è lamentata per le cattive condizioni nelle quali versa la nostra villa romana ma oltre a lamentarsi, visto che fa parte della Commissione cultura dell’ARS, non abbiamo capito quali siano state le iniziative da lei messe in atto per risolvere il problema .
Ad una precisa domanda di un cittadino che chiedeva lumi sulla posizione del movimento a riguardo della localizzazione del termovalorizzatore che dovrebbe realizzarsi in provincia di Messina, la stessa Zafarana ha fatto capire che in linea di principio il movimento è contrario alla costruzione di questi impianti, come alla proroga delle attività delle discariche, alla costruzione di impianti di stoccaggio e lavorazione delle varie categorie di rifiuti. Molti dei presenti si sono chiesti in che modo il movimento proporrebbe di disfarsi dei rifiuti, visto che nessuna alternativa è stata illustrata. Contrapporsi a tutto ed a tutti è fin troppo semplice, difficile appare per loro, invece, confrontare le idee e concorrere alla loro realizzazione.
Il tema sul quale si è dibattuto di più è stato ovviamente quello più caro al popolo dei pentastellati: l’onestà.
Nessuno ha dubbi sulla necessità di accettare nella politica attiva soltanto chi si proclama senza macchia e senza paura, politici o neofiti della politica, che non abbiano mai avuto problemi con la giustizia e dei quali si parla solo bene a tutti i livelli.
Crediamo però, che di questi probabili uomini futuri canonizzabili, ormai in giro ce ne siano pochini e non tutti nutrono simpatia verso il movimento 5 stelle.
Non condividiamo il principio che i santi siano tutti simpatizzanti e patrocinanti dei pentastellati e i diavoli tutti collocati nelle altre formazioni politiche. Sarebbe come se l’ottanta per cento degli italiani fosse potenzialmente disonesto.
L’onestà non è un fatto ascrivibile ad organizzazioni, che in un modo o nell’altro si interessano della gestione della cosa pubblica, ma un valore, una virtù che interessa le singole persone. C’è il delinquente comune che scippa, ruba etc., quasi apertamente, e c’è il delinquente riservato che perpetra le stesse azioni ogni giorno durante lo svolgimento del proprio lavoro, utilizzando spesso le proprie mansioni.
Le tipologie di delitto correlate alle specifiche mansioni, quando coinvolgono un operatore della Pubblica Amministrazione vengono definite corruzione e concussione.
Sono questi, due reati presenti nella storia dell’umanità da sempre. Si può tranquillamente affermare che la storia delle grandi operazioni finanziarie e delle grandi opere pubbliche di tutto il mondo è costellata da spregevoli azioni di corruzione.
I lavori di realizzazione delle terme di Caracalla furono avviati con un preventivo di spesa di 80.000 sesterzi e si conclusero con il costo di 800.000. La spesa in più pare che sia stata generata da mazzette e tangenti. I lavori durarono più di 20 anni.
Durante il medioevo il fenomeno continuò e peggiorò toccando anche il Vaticano.
Nell’era moderna il periodo dei vicerè nell’Italia meridionale fu un’esplosione di corruzione come lo furono i costi necessari per mettere a tacere gli intrighi dei vari casati che governavano l’Italia settentrionale.
La corruzione prosperò anche nell’ignoranza dell’Italia post unitaria, nella quale non esisteva la Patria, non esistevano i simboli di uno Stato paterno. Questo era soltanto un’entità che opprimeva ed estorceva; i suoi funzionari agivano di conseguenza sulla piccola borghesia e sui contadini, erano estorsori legalizzati che approfittavano dell’ignoranza dei poveri per umiliarli ulteriormente, sottraendo denari e beni sotto minaccia.
Un corrotto cosciente, criminale, e un corruttore incosciente e terrorizzato.
La base che evolvendosi fece assumere coscienza ad entrambi, quella coscienza delinquenziale che oggi si cerca in tutti i modi di debellare.
La storia,anche quella recente, ci informa che,per abbattere una classe politica inetta e di corrotti, sotto la spinta emotiva della generalizzazione, si è sostituita una maggioranza parlamentare con un’altra, badando soltanto ai simboli e non alle persone , operazione frutto del più bieco trasformismo.
La mancanza di un’analisi obbiettiva e la fretta di dare il colpo di spugna, ha quindi peggiorato le cose, intronizzando sugli scanni parlamentari arrivisti e ignoranti, peggiorando e complicando le situazioni da quella economico-sociale a quella prettamente morale.
Il vero potere da sempre è stato gestito da chi detiene quello economico, che deve finanziare chi al potere è demandato ad esercitarlo, in maniera che quest’ultimo non danneggi il primo, anzi lo tuteli.
La grande corruzione si basa su questo principio; la piccola corruzione invece, trova le sue giustificazioni o nella necessità di sopperire a carenze retributive o più semplicemente alla avidità delle singole persone.
In ogni caso nulla e niente possono giustificare una pratica così infame, che consente, a chi la eserciti, di arricchirsi sulla pelle dei cittadini onesti che si affidano alle istituzioni democratiche.
Queste considerazioni non autorizzano comunque nessuno, tanto meno una formazione politica, a gettare fango, generalizzando, su tutti gli altri partiti. In ogni famiglia, in qualsiasi organizzazione possono esserci disonesti. Ma l’onestà non è qualcosa che può controllarsi con le analisi del sangue o con una TAC, né il fatto di essere stati impegnati nella politica attiva prima della nascita del movimento 5S, può essere una condizione infamante, come non lo può essere l’appartenenza ad associazioni a loro non gradite o ad organizzazioni come la Massoneria.
Le discriminazioni imposte dai regolamenti interni del movimento spesso cozzano con le leggi, le norme dello Stato Italiano e delle Organizzazioni internazionali, come cozza con il normale buon senso l’avallo di posizioni che denigrano pezzi di Istituzioni o loro degnissimi rappresentanti. Il rifiutare le critiche per principio o non accettare i suggerimenti per Statuto, è in antitesi con le basilari regole della Democrazia e puzza di sistema totalitario.
Sarebbe il caso di elencare quanta corruttela è esistita ed esiste in quest’ultima tipologia di regime perpetrata anche per coprire delitti di Stato ed intrighi internazionali, e , molto francamente, prima di farmi ubriacare da chi grida onestà, onestà, mi sforzerei di capire quanta onestà intellettuale c’è nei loro regolamenti e nei loro propositi, e quanto di persecutorio e di demagogico nelle loro azioni e nel loro operato.
Quando si parla di gestire il bene pubblico e la vita di un popolo è meglio approfondire, perché fra le righe possono leggersi cose non dette e nei fatti possono nascondersi azioni perverse con la conseguenza che spesso i risultati non coincidono con i propositi.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.