Il Muro

PUNTO DI VISTA – Le Armi della Democrazia

a due giorni da voto…  Nino Lo Iacono dice ancora la sua, in maniera libera e indipendente nel rispetto dell’impegno che il giornale ha assunto con lui. E utilizzando una sua frase, aggiungiamo senza voler far polemica, almeno non ora:”Nella vita ognuno pensa come vuole e spesso crede che gli altri operano come lui pensa, ma sono affari suoi!”.


Cari Pattesi, siamo arrivati.

Fra poche ore avremo fra le mani scheda e matita, gli unici due strumenti che la Democrazia ci offre per decidere le sorti della nostra città e quindi il futuro nostro, dei nostri figli e nipoti.

Negli ultimi trenta giorni abbiamo ascoltato i candidati a Sindaco e qualche candidato al Consiglio Comunale.

Una lunga serie di accuse verso gli avversari, unite a promesse che vanno dalle cose più piccole alle opere importanti, il tutto, in certi casi, farcito da tanta ipocrisia ed altrettanta demagogia.
Sette candidati a Sindaco che hanno esibito quella che per loro è la più elevata e sublime arte oratoria, spesso confidando nella disattenzione degli ascoltatori o, sperando nella loro memoria corta.

Abbiamo letto nei simboli di alcune liste, sostenute da chi ci ha manipolato o ci ha governato direttamente per oltre 20 anni, che “con loro parte il rinnovamento”, oppure “tutti insieme per cambiare”.

Ma cambiare cosa?

Ciò che hanno realizzato loro stessi?

I danni che hanno arrecato a questo territorio?

Francamente suona di beffa e i Pattesi sapranno rinnovarsi ancora una volta lasciando questi volponi della politica, questi espertissimi procacciatori di voti e sfruttatori di clienti, fuori dal palazzo, e stavolta definitivamente.

Non servono nemmeno i menagrami, che tentano di seminare il panico con le loro catastrofiche previsioni su un futuro prossimo, costituito solo da disgrazie e malattie.

Francamente, se avessi le loro stesse certezze, cambierei aria.

Non sono credibili infine le fantasiose, per quanto simpatiche possano apparire, proposte sulle piccole e grandi cose, perché vogliamo stare con i piedi per terra e misurarci con ciò che il territorio offre, potenziando l’opportunità con le risorse che la politica internazionale e nazionale ci mette a disposizione.

I Pattesi, lungi da criticare solo per indisposizioni personali, generate da insoddisfazioni momentanee e da ritardi nella concretizzazione di alcune idee e aspettative, sapranno dare le giuste risposte.

Nulla da togliere alle legittime, ma forse intempestive ambizioni personali di alcuni candidati, ma l’amministrazione di una città, piccola o grande che sia, è cosa troppo seria per essere affidata agli improvvisatori di turno.

Ovvio che non si nasce con il giusto intuito politico e con la conoscenza della sublime arte della politica, ma è pure risaputo che questa arte si acquisisce e si perfeziona con anni di esperienza sul campo.

Oggi gli italiani percepiscono che la politica sia soltanto una pratica alla quale tutti possono accostarsi.

Basta protestare, contestare senza offrire alternative praticabili, promettere redditi e comodità senza nulla pretendere, lanciare nel campo dell’agonismo partitico nuove formule e nuovi simboli più o meno colorati.

Non mi ritengo un conservatore, ma sono ancora convinto che la politica è fatta di valori, quelli veri che pongono il bene e il benessere dell’uomo come obbiettivo principale; si rigenera fra le persone oneste e non certo fra i furbi, né tanto meno fra mestieranti e tutti coloro che di essa ne hanno fatto strumento di sopravvivenza e di mero potere.

La politica è servizio e volontariato, è spesso sacrificio da affrontare fino alla realizzazione di quel bene comune nel quale il vero politico deve credere.

Domenica, armati solo di quella esile matita, andremo a scegliere gli uomini che dovranno governare questa nostra città per i prossimi cinque anni, fra sette candidati a Sindaco e 240 candidati al Consiglio Comunale.

Saremo soli con la nostra coscienza perché non ci saranno coloro che ci hanno inseguiti per settimane per chiederci il consenso.

Non ci dovranno ritornare alla mente le promesse occasionali e le strumentali calunnie sparse gratuitamente sugli avversari.

Approfittando del voto di genere, alcuni candidati, forse cercheranno di controllare gli impegni assunti dall’elettore o quantomeno millanteranno questa possibilità.

Ciò non è possibile e se per, mera coincidenza, dovesse accadere, nessuno potrebbe minacciarvi nemmeno di una sculacciata.

Nell’urna dobbiamo inserire l’orgoglio di essere Pattesi, cittadini onesti e liberi.

Giorno cinque siamo chiamati a confermare un riscatto iniziato da appena un lustro e che nessuno e nulla dovrà e potrà interrompere.

I PATTESI saranno gli alfieri di quella cultura di libertà e di quella tradizione civica che i nostri antenati hanno conquistato con la spada e che noi dobbiamo difendere con le armi della Democrazia.

Nino Lo Iacono

per rileggere quanto già pubblicato

ed altro che si può trovare nell’archivio on line di scomunicando.it

 

 

Redazione Scomunicando.it

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